A poca distanza di tempo dall’uscita in libreria del suo recente romanzo Stato di paura che ha acceso molte discussioni in merito alle teorie espresse, la Garzanti propone la ristampa di Mangiatori di morte di Michael Crichton un romanzo che possiamo dire “prima maniera” in quanto scritto addirittura nel 1976. Il romanzo descrive molto bene il modo di vivere delle popolazioni vichinghe viste con gli occhi di un arabo abituato a ben altri e più civili sistemi di vita. Da questo romanzo fu tratto il film Il tredicesimo guerriero con Antonio Banderas.
Il colto dignitario arabo Ibn Fadian viene inviato in missione diplomatica dal suo califfo nella terra dei vichinghi. Siamo nel 922 dopo Cristo, ed egli annota nel suo diario di viaggio ciò di cui è testimone. Incontra gruppi di «barbari» che curano molto meno l'igiene di quanto non facciano con il cibo, l'alcol e il sesso. Assiste ai loro riti, alla violenza delle loro cerimonie, alle orge. Quello di Fadian con l'Europa dell'epoca è un incontro scioccante, per lui che viene dal mondo sofisticato ed evoluto di Baghdad, la «Città della pace». Ma nonostante la sua diversità, viene accolto nel clan vichingo, gode della protezione del suo capo, Buliwyf, e seguirà il gruppo fino in Scandinavia, fino alla lotta finale contro le misteriose creature della nebbia.
Mangiatori di morte di Michael Crichton (Eaters of the Dead, 1976), traduzione di Ettore Capriolo, Garzanti Editore, collana Elefanti, pag. 160, euro 8,00.
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