Due nomi che rappresentano da soli la fetta maggioritaria del panorama editoriale di genere in Italia: da una parte Alan D. Altieri (alias Sergio), milanese, classe 1952, ingegnere meccanico, scrittore, sceneggiatore, story editor, executive producer e senior staff writer per De Laurentiis, nel suo carnet 15 libri che spaziano dalla fantascienza (Kondor, Ultima Luce) al techno-thriller (Città oscura, Città di ombre, L'uomo esterno) all'epopea storica (l'ultimo nato, L'Eretico, primo volume della Trilogia di Magdeburg dedicata alla Guerra dei Trent'Anni), tre sceneggiature realizzate e un numero imprecisato di collaborazioni a successi cinematografici internazionali (tanto per citare qualche titolo, L'Anno del Dragone, Atto di Forza e Velluto Blu).
Dall'altra Valerio Evangelisti, bolognese, stessa classe (intesa sia come anno di nascita che come talento), laureato in scienze politiche, autore di saggi storici (raccolti in cinque volumi) e romanzi fantastici, nel suo curriculum un numero imprecisato di riconoscimenti internazionali, una sceneggiatura di prossima realizzazione dedicata al mito di Carmilla, 10 libri distribuiti negli acclamati cicli di Eymerich (cupa figura di un inquisitore domenicano del '300 entrata di diritto nell'immaginario collettivo) e di Pantera (Metallo Urlante, Black Flag, Antracite), a cui vanno aggiunti la Trilogia di Magus e la sua ultima fatica, il noir di Noi saremo tutto, una oscura discesa negli inferi della storia americana.
Due nomi, insomma, che non avrebbero bisogno di presentazioni. Il feeling che correva tra i due era già noto ai più attenti degli addetti ai lavori, tanto che già in passato si era parlato di una possibile collaborazione a quattro mani: un romanzo diviso in piani temporali in cui Evangelisti, per conclamata dimestichezza, avrebbe gettato le basi nel passato e, con altrettanta spregiudicatezza, Altieri avrebbe tirato le fila ai giorni nostri. Collaborazione a lungo inseguita e sempre saltata a causa delle rispettive scadenze editoriali.
Adesso, invece, apprendiamo che malgrado i rispettivi impegni la prospettiva di un libro scritto dalle due penne più celebrate del panorama fantascientifico italiano acquista sempre più solidità. Questa sorta di Santa Alleanza, fa sapere lo stesso Altieri, "fino a questo momento è in effetti solo un'ipotesi di reato. Valerio e io ne parlammo circa un anno fa, avevamo anche il concetto narrativo. Poi, i nostri rispettivi impegni professionali sono venuti nel mezzo. Non certo a dividerci quanto a rallentarci. Il futuro? Vedremo: all bets are open..."
Dita incrociate, dunque. Nell'immediato futuro di Evangelisti, come dicevamo sopra, c'è il progetto del film dedicato alla vampira per antonomasia, quella Carmilla a cui lui ha anche intestato la rivista da lui diretta, e che dovrebbe presto vedere la luce grazie a una produzione internazionale affidata al regista austriaco Stefan Rozowitzki. Altieri, dal canto suo, ha in sospeso la citata Trilogia di Magdeburg, approdata nelle librerie italiane proprio in questi giorni con il suo primo capitolo e destinata a concludersi nel 2007. Per allora, forse, avremo già cominciato a udire, in lontananza, il clangore dei ferri e l'eco degli spari.
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