Quando andò in onda All good things, episodio finale di The Next Generation, nonostante la serie andasse in onda sui circuiti dei canali minori e nonostante Star Trek fosse ben lungi dall'essere chiuso, con Deep Space Nine ancora alla terza stagione e una nuova serie già in progettazione, stabilì record di ascolto mai visti per una serie di quel tipo.
Venerdì sera è andato in onda l'ultimo episoio (anzi, gli ultimi due) non solo di Enterprise, ma, a quanto ne sappiamo, dell'intera Star Trek. Un episodio che ha avuto una campagna pubblicitaria incredibile, perché più o meno tutti i giornali e i notiziari hanno parlato del fatto che questo weekend sarebbe andato in onda l'ultimo episodio e che Star Trek chiudeva per la prima volta da vent'anni a questa parte. Ciononostante, l'episodio è riuscito a malapena a ottenere un quinto posto a pari merito nelle classifiche di ascolto della serata. Insomma, tutti i programmi andati in onda sugli altri quattro network - CBS, NBC, ABC e Fox - hanno avuto un ascolto maggiore, mentre Enterprise ha "pareggiato" col programma che andava in onda sull'ultima, la sesta, rete americana, Warner.
Venerdì sera sono andati in onda due episodi. Terra prime concludeva la storia iniziata venerdì scorso con Demons, riguardante una congiura di un gruppo terrorista xenofobo contrario all'alleanza della Terra con le specie aliene. L'episodio si chiudeva con un discorso di Archer davanti all'assemblea dei futuri membri fondatori della Federazione, e sarebbe stato una degnissima conclusione della serie.
Purtroppo, l'ultimo episodio è stato invece These are the Voyages, nel quale come tutti ormai sanno comparivano Jonathan Frakes e Marina Sirtis. L'idea era quella di un episodio di Next Generation, con Riker impegnato a studiare gli eventi di un episodio accaduto sulla primissima Enterprise secoli prima, ricostruiti sul ponte ologrammi. Se può far piacere rivedere due amatissimi personaggi della Next Generation, dà un po' fastidio il fatto che, tutto sommato, se l'episodio finale di una serie dovrebbe esserne un po' la sua celebrazione questo è venuto a mancare, concentrando l'attenzione più sui due ospiti che sull'equipaggio. Come noto da tempo muore un personaggio chiave: se in altre serie la morte di un personaggio regolare è spesso occasione di episodi indimenticabili (si pensi alla morte del sergente in Hill Street, quella del dottor Green in E.R. o quella di Bobby Simone in NYPD Blue) Star Trek ha sempre sprecato queste pur rare occasioni (Tasha Yar in TNG, Jadzia Dax in DS9) e anche stavolta ha confermato la pessima abitudine, facendo suicidare il povero Trip Tucker in modo del tutto idiota e per ottenere un ben misero risultato.
Questi ultimi tre episodi hanno anche lasciato sconcertati gli spettatori di fronte a effetti speciali di infima qualità: una base lunare che a confronto di quella di Spazio: 1999 sembrava disegnata da un dilettante di Photoshop, una panoramica di Marte che sembrava disegnata col pennarello, astronavi di un dilettantesco da lasciare sconcertati. Soprattutto se si pensa che oggi con pochissimi soldi si possono realizzare ambientazioni in computergrafica da lasciare senza fiato.
Star Trek è finito. Per la prima volta dal 1987 non c'è un nuovo episodio ad aspettarci, né la prossima settimana né la prossima stagione. Ma la visione dell'ultimo episodio di Enterprise nello spettatore più che un senso di perdita lascia amarezza, delusione e forse una sorta di liberazione: più che piangere la morte di Star Trek, si è quasi sollevati che abbia smesso di soffrire.
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