Philip Roth è un grandissimo autore che nella sua lunga carriera ha vinto i maggiori premi previsti per la narrativa e nel 1997 il Premio Pulitzer. Sino a oggi un solo suo romanzo era riconosciuto come fantastico e inserito nel Catalogo Vegetti, si tratta di La Mammella edito da Bompiani nel 1973. Ora in libreria troviamo l’ultimo suo lavoro dal titolo Il complotto contro l’America, un classico romanzo ucronico che risponde alla domanda: come sarebbe il mondo se...
«Eravamo una famiglia felice nel 1940». I Roth vivono a Newark, New Jersey. Sono ebrei, in un quartiere abitato quasi soltanto da ebrei. Il padre Herman fa l'assicuratore, la madre Bess la casalinga e i due figli maschi, Sandy e Philip, dodici e sette anni, sono ragazzi educati e affettuosi. Come tutti i vicini, anche la famiglia Roth ha vissuto con angoscia le notizie che negli ultimi anni sono arrivate dall'Europa: l'ascesa di Hitler, la persecuzione sempre più feroce contro gli ebrei. Ma in America, hanno sempre pensato, tutto questo non potrà mai succedere.
Invece nel 1940, in questo romanzo, un candidato repubblicano notoriamente antisemita e simpatizzante della Germania nazista vince le primarie del partito, e batte nelle successive elezioni il presidente in carica, Franklin D. Roosevelt. Il nuovo presidente ha un nome famoso: Charles A. Lindbergh. E’ l'eroe dell'aviazione che nel 1927 ha compiuto la prima trasvolata dell'Atlantico in solitario, ma è anche un fervente isolazionista che scrive: «In posti come New York ci sono troppi ebrei» e che accusa gli ebrei di essere uno dei gruppi di potere che stanno cospirando per spingere l'America in una guerra che non la riguarda. Da quel momento per i Roth, per le altre famiglie ebraiche di Newark, per gli ebrei d'America e per tutti i cittadini che credono negli ideali della Costituzione, le cose non possono che peggiorare.
Attraverso una svolta possibile della storia, 11 complotto contro l'America racconta i pericoli terribili della deriva autoritaria e razzista di una società. Mettendo una famiglia comune, con sogni e aspirazioni comuni, di fronte al rischio di una grande catastrofe, ci fa sentire «il terrore dell’ imprevisto: quello che la scienza della storia nasconde, trasformando un disastro in un'epopea».
Il complotto contro l’America di Philip Roth (The Plot Against America, 2004), traduzione di Vincenzo Mantovani, Einaudi, pag. 410, euro 18,50.
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