Neanche la fantasia di Isaac Asimov era arrivata a tanto. A partire dal 2007, in Qatar verranno usati dei robot come fantini nelle corse di cammelli. La scelta, che a prima vista può apparire bizzarra, è diventata d'obbligo dopo la severa denuncia di alcune associazioni in difesa dei diritti umani, che avevano accusato l'Emirato di usare bambini anche di soli quattro anni come fantini nelle corse di cammelli. I

 piccoli erano infatti di gran lunga preferiti agli adulti soprattutto per la loro leggerezza che veniva incrementata con un rigido regime di sottonutrizione nei giorni precedenti alle gare. Per questo intorno ai bambini si era creato un vero e proprio traffico che spesso faceva leva sulla povertà delle famiglie del deserto le quali potevano essere quasi costrette a vendere i loro figli, quando non erano oggetto di rapimento. Le cifre delle associazioni parlano addirittura di 40.000 bambini coinvolti.

Gli sceicchi hanno risposto alle accuse bandendo l'utilizzo di fantini-ragazzini e promuovendo l'utilizzo di fantini meccanici. A gestire il progetto di questo androide è la società svizzera K-Team che, nello scorso gennaio si è recata a Doha con una camera digitale e ha filmato tutte le possibili condizioni di corsa, per determinare sia i movimenti che deve eseguire un fantino, sia le reazioni dell'animale cui il fantino può andare soggetto. Dopodiché è iniziata la fase di ricerca e sviluppo che ha portato al primo prototipo di Kamel, questo il nome del robot, provato con successo a Doha proprio nei giorni scorsi.

Il fantino robot ha regolarmente condotto un cammello in una corsa di circa 2.5 km (un quarto della lunghezza media di una corsa regolamentare), con una velocità massima raggiunta dall'animale di 25 km/h. Il robot pesa circa 27 chilogrammi, è senza gambe per meglio adattarsi alla conformazione della sella e con una "mano" tiene le redini, mentre con l'altra può frustare l'animale.

Il conduttore umano comanda i movimenti del fantino attraverso una consolle con una specie di joystick che consente di inviare via radio al robot, fino a una distanza massima di mezzo miglio, quattro tipi di comando: avanti, indietro, obliquamente e frusta. Il robot è anche dotato di un sistema GPS e degli ammortizzatori per consentire la massima aderenza all'animale. Ma per non essere disarcionato, il robot deve essere riconosciuto e accettato dal cammello. "Per superare questo ostacolo abbiamo dovuto fare il robot più umano possibile," ha spiegato Alexandre Colot, ingegnere responsabile della K-Team. L'accorgimento in questione è stato spruzzare l'indumento del robot con un profumo tradizionale arabo usato dagli allenatori dei cammelli. Lo sceicco Abdullah bin Saud, responsabile del progetto per l'Emirato, ha detto che gli appassionati di corse di cammelli erano scettici che i robot avrebbero potuto cavalcare bene come i ragazzi, preoccupati che la macchine avrebbero mandato in rovina uno sport intorno al quale girano scommesse per centinaia di migliaia di dollari, ma i primi test sono stati positivi e anche gli scettici stanno cominciando a ricredersi. "Abbiamo dimostrato che funziona", ha commentato Colot. "Ci vorrà ancora un po' di tempo per ottimizzare peso, dimensioni e prestazioni del robot, ma entro il mese di giugno speriamo di cominciare ad addestrare alcuni a usare il robot." Il progetto prevede poi la costruzione nell'Emirato di un impianto di assemblaggio e manutenzione dei robot e di un istituto per l'addestramento alla loro utilizzazione.