Come tempestivamente segnalato dai colleghi di Fantasy Magazine il 13 aprile è deceduto in un ospedale di Buenos Aires, dove era ricoverato perché doveva sottoporsi ad un’operazione cardiaca, il grandissimo disegnatore Juan Zanotto. Non possiamo esimerci dal rendergli omaggio a nome di coloro che, adolescenti negli anni ’70, sono cresciuti gustandosi le sue meravigliose tavole, leggendo avventure a fumetti che non potranno mai dimenticare.
Giovanni (Juan) Zanotto, detto Vanni, era nato a Cuceglio in provincia di Torino il 26 settembre 1935 e si era trasferito con la famiglia in Argentina all’età di tredici anni. Aveva frequentato la scuola d’arte, iniziando dunque a sviluppare il suo disegno classico, pulito, elegante e inconfondibile. Tra gli anni ’50 e ’60 era già attivo nel mondo dei comics, molti dei quali western. Ma il grande pubblico internazionale lo conobbe nella seconda metà degli anni ’70, grazie al successo della saga fantascientifico avventurosa di Yor e Hor. La serie, che ebbe in Italia un grandissimo successo sulle pagine del settimanale Lanciostory, era ambientata all’alba della civiltà, alla fine del neolitico, in un mondo misterioso e fantastico dove non mancavano creature mostruose, tribù cannibali e dischi volanti. Yor, il biondo cacciatore protagonista, approda ad Atlantide, isola posta tra la Grecia e la Turchia dove vive una civiltà tecnologicamente avanzatissima e destinata, come noto, all’annientamento. La serie successiva si focalizzava sulle avventure di suo figlio, il moro Hor, e i due erano destinati ad incontrarsi e a vivere moltissime altre avventure insieme, per un totale di quasi 600 tavole, tutte disegnate dal grande Zanotto con maestria indiscutibile. I testi erano inizialmente di Ray Collins, autore al quale in seguito subentrarono Diego Navarro e Roderigo Schnell. Negli anni ’80 l’artista disegnò Barbara, su sceneggiatura di Ricardo Barreiro, e successivamente Cronache del Tempo Medio, su sceneggiatura di Emilio Balcarce. A bordo dell’astronave Starlight sono invece ambientate la avventure dell’ex detenuto Walker, pura fantascienza sviluppata con la maestria di sempre dallo sceneggiatore Robin Wood (Gilgames, Dago, Amanda).
Negli anni ’90 Zanotto comincia a cimentarsi personalmente nella scrittura delle storie che poi disegnerà, rimanendo fedele alla fantascienza e ottenendo buonissimi risultati con Orizzonti perduti, presentato in Italia dall’altro settimanale a fumetti della Eura Editoriale, Skorpio. Il protagonista è il tenente Dan Darnell che viene inviato in missione sul pianeta Alphard IV con le sembianze di una donna. Il macchinario che rende possibile la conversione sessuale viene però distrutto ed egli deve quindi adattarsi a vivere il resto della sua vita come donna. Viene dunque creata l’identità di Falka, la conturbante amazzone a cui è stata dedicata anche una serie propria. Falka è l’ultima delle bellissime e statuarie eroine create dalla matita di Zanotto, i cui fumetti sono sempre stati pervasi da un sobrio e mai volgare erotismo. I suoi uomini, altrettanto belli e dai fisici perfetti, non sono mai diventati i supermuscolosi agli estrogeni dei fumetti dei supereroi americani, mantenendo fisici più asciutti e meno dopati. L’unico lavoro svolto per la Marvel è l’albo Warman, realizzato nel 1991. Per la Eura Editoriale che da anni pubblicava in esclusiva i suoi lavori si tratta della seconda grave perdita di artisti nel giro di pochi mesi. Nel novembre scorso infatti, a seguito di un incidente stradale, era scomparso Alberto Salinas, il disegnatore che aveva dato il via alla fortunatissima saga di Dago.
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