L’onore dei Vor si svolge in un lontano futuro nel quale l’umanità, grazie alla scoperta dei punti di balzo, zone con particolari caratteristiche fisiche che permettono il passaggio attraverso tunnel spaziali fissi, si è diffusa nello spazio.
Molte colonie fondate nel corso della tumultuosa espansione seguita a questa scoperta sono diventate indipendenti dalla Terra mentre altre sono state dimenticate per lungo tempo e ora si stanno lentamente ricongiungendo al resto dell’umanità.
Il pianeta Barrayar, colonizzato da popolazioni greche e slave, è una colonia perduta, che ha ripreso i contatti con la civiltà galattica solo da 70 anni e dove l’isolamento ha causato il sorgere di una società feudale, dominata da grandi famiglie, i Vor, che si sono divise i territori e gestiscono il potere con la forza e l’intrigo.
Il carattere militarista di Barrayar porta ben presto allo scontro con altri sistemi planetari, tra cui la progredita e liberale Colonia Beta.
Il romanzo inizia con il movimentato incontro tra due comandanti di astronavi, la Betana Cordelia Naismith e il Vor Aral Vorkosigan, su un pianeta inesplorato (che nello svolgersi della saga diventerà Sergyar).
Abbandonati per motivi diversi dai rispettivi equipaggi i due sono costretti a collaborare per poter sopravvivere in un ambiente ostile, e in breve tra loro nasce dapprima una stima reciproca e in seguito l’amore, le vicende della guerra li separeranno, e non una sola volta, ma i loro destini sono ormai indissolubilmente legati: il loro amore avrà conseguenze inimmaginabili sul destino dei loro mondi e dell'intera galassia.
Si stenta a credere che L’onore dei Vor sia un romanzo d’esordio tanto è intrigante e coinvolgente, la vicenda non è mai banale, la descrizione delle culture dei Vor e di Colonia Beta è credibile e realistica, i personaggi sono caratterizzati perfettamente e agiscono spinti da motivazioni profonde, uno stile semplice e coinvolgente e una solida trama completano il quadro, space-opera di altissimo livello, degno prologo a uno dei cicli più importanti e appassionanti della fantascienza, L’onore dei Vor è un romanzo che consiglio a chiunque, ottimo inizio di una saga fortunata e appassionante.
Lois McMaster Bujold, nata a Columbus, Ohio, nel 1949 rappresenta un caso eccezionale nel panorama fantascientifico, avendo vinto per ben tre volte il Premio Hugo nella categoria del romanzo con opere appartenenti alla stessa serie.
I romanzi vincitori sono Il Gioco dei Vor (1991), Barrayar (1992), I due Vorkosigan (1995) a cui vanno aggiunti due altri Premi Hugo, uno per il romanzo La Messaggera delle Anime (2004), e uno per il racconto Le montagne del dolore (1990), oltre a due premi Nebula, uno sempre per Le montagne del dolore e uno per Gravità zero (1988), romanzo situato cronologicamente all’inizio del ciclo dei Vor, ma slegato dalla serie in quanto ambientato agli albori dei viaggi spaziali.
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