Da oltre 30 anni l’uomo vola nello spazio, e c’è anche chi dice che l’esplorazione del cosmo abbia tolto fiato alla fantascienza, tasformando in realtà quel che si poteva solo immaginare. Eppure, ancora si fantastica sulle favolose tecnologie a bordo degli Shuttle o delle stazioni spaziali. Ma non tutti immaginano che il computer sulla propria scrivania monti un processore molto più veloce di quelli di una navicella spaziale. E’ questo il tema affrontato da un approfondito articolo della rivista PC World Italia sul numero di aprile (HAL 9000? No grazie), con interviste agli astronauti italiani Umberto Guidoni e Roberto Vittori, raggiunto durante la fase di addestramento in Kazakhstan in attesa di partire per la missione Eneide il 15 aprile. A dare il punto di vista della fantascienza sull’argomento c’è il nostro collaboratore Alessandro Vietti che racconta, a modo suo, l’epopea dell’informatica nello spazio. L’articolo ripercorre le missioni che hanno visto l’Italia protagonista, gli incidenti, i successi, e non manca di raccogliere notizie curiose intorno al mondo della tecnologia spaziale. Per esempio, l’impresa di John Pultorak, lo statunitense che ha ricostruito in casa proprio il sistema di guida computerizzato dell’Apollo 11. Nel CD allegato, la rivista offre il manuale in PDF completo realizzato da Pultorak, in cui spiega come ha costruito l’AGC. Un italiano è già sulle sue orme... In regalo anche un programma freeware di simulazione di volo spaziale, Orbiter Flight Space Simulator, particolarmente sofisticato.
HAL 9000? No grazie
Un articolo di PC World Italia di aprile si domanda: sono davvero da fantascienza i computer che volano nello spazio? Rispondono due astronauti italiani di ritorno dalle stelle e Alessandro Vietti, mai tornato dalle nuvole...
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Fonte: IDG
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