La cosa più strana in The Forgotten non sono gli eventi narrati del film che hanno – al tempo stesso - qualcosa di interessante e di intrigante, bensì la sua regia. Joseph Ruben, autore – per la verità – non molto dotato di film come A letto con il nemico e L’innocenza del diavolo – confonde una trama fantascientifica che parla di rapimenti alieni con un film d’azione dalle venature che fanno il verso a Il sesto senso.

Nonostante la presenza carismatica di Julianne Moore, The Forgotten soffre fortemente di tale grave equivoco concettuale rendendo tale distrazione un qualcosa di simile ad un piatto di pasta cucinato con il microonde. Mangiabile? Forse. Buono? Assolutamente no. E dire che il ‘condimento’ e la ‘qualità’ del prodotto c’erano tutti. Peccato che il regista – tra un cliché e l’altro – diriga questo film come se fosse Il fuggitivo e non una pellicola di fantascienza ‘interna’ come KPAX.

Senza volere eccede negli ‘spoilers’ diciamo che The Forgotten ha molti punti di contatto con X-Files e Taken, prendendo in esame in particolare un duplice aspetto di queste serie televisive: da un lato la connivenza del governo americano con le azioni criminose degli alieni sul nostro pianeta, dall’altro la ricerca extraterrestre sulla specie umana tramite i rapimenti.

Altro che patina posticcia da psycho drama! The Forgotten è un thriller fantascientifico che affrontato sotto un versante più intimista avrebbe ottenuto un ottimo risultato, sfruttando un forte impatto emotivo e psicologico su uno spettatore piacevolmente sorpreso. Così, la storia di Telly, una mamma che si sta riprendendo dallo shock di avere perso suo figlio un anno e mezzo prima, diventa l’occasione per l’ennesima inutile serie di inseguimenti e sparatorie in perfetto stile ‘gatto gioca con il topo’ nelle strade di New York.

Quando la donna si sente dire che suo figlio non è mai esistito e che gli ultimi nove anni della sua vita sono frutto della sua immaginazione, l’istinto materno la fa arrabbiare fortemente e ribellare e andando a scontrarsi non solo contro il marito, ma con tutto il mondo che la circonda, reo non solo di avere dimenticato, ma – soprattutto – di negare che questo bambino sia mai esistito. Verità o menzogna? Condizionamento o complotto? Una celebrazione dell’istinto materno che un po’ zoppicando soffre di un’unica grave e fatale incertezza. Scarso approccio spirituale e psicologico con pochissima voglia di spiegare, appesantito da un’inspiegabile mancanza di leggerezza. The Forgotten, così, è un film 'straziante', perché mostra un’idea di interessante sviluppata male e realizzata ancora peggio da persone cui sarebbe bastato fare maggiore attenzione per realizzare un buon film…