"Questa è una risposta a quanti mi chiedono perché ho lasciato che facessero la miniserie Legends of Earthsea". Così inizia il lungo articolo che Ursula K. Le Guin, una delle più grandi scrittrici di fantascienza e fantasy, ha pubblicato in questi giorni su Locus per spiegare come si sono svolti i fatti.
Alla fine del 2004 Sci Fi Channel ha mandato in onda Legend of Earthsea, la miniserie televisiva tratta dai primi due libri del ciclo di Earthsea, Il mago di Earthsea e Le tombe di Atuan. La risposta del pubblico è stata freddina (IMDB da un voto inferiore alla sufficienza), soprattutto da parte dei fan della serie che l'hanno vista stravolta e ridotta a un banale groviglio di combattimenti ed effetti speciali. E la prima a lamentarsi di come i libri sono stati trasposti è stata proprio Ursula Le Guin stessa, che in diversi articoli, sempre piuttosto veementi, ha protestato e cercato di spiegare come sono andate le cose.
In questo articolo su Locus la Le Guin racconta la storia fin dall'inizio, quando è stata contattata dalla casa di produzione (Hallmark) che ha fatto una proposta per l'acquisto dei diritti, parlando di una produzione per il cinema e dell'assunzione nel ruolo di sceneggiatore di Philippa Boyens, autrice insieme a Jackson e a Fran Walsh della sceneggiatura del Signore degli anelli. Dopo qualche tempo l'ipotesi del film per il cinema è sfumata e la Boyens ha rinunciato, mentre la produzione optava per la miniserie televisiva e chiamava alla sceneggiatura Gavin Scott, che aveva già "sulla coscienza" la miniserie tratta da The Mists of Avalon.
Il contratto prevedeva per Ursula Le Guin il ruolo di consulente, quindi in sostanza nessun vero ruolo: a questo punto, mentre Earthsea diventava progressivamente qualcosa di ben diverso da quello descritto nei libri, la Le Guin non poteva ormai far più nulla.
Nella seconda parte dell'articolo pubblicato su Locus la scrittrice cerca di spiegare quali erano le idee che aveva mentre scriveva i libri di Earthsea, idee che sono andate del tutto perdute nella miniserie. La questione razziale, per esempio, che l'autrice considerava importantissima proprio per andare contro il cliché che vede gli eroi del fantasy sempre di razza bianca, e il ruolo metaforico della magia, che i produttori hanno ridotto a banali giochi di effetti speciali senza significato.
Chi voglia leggere i diversi interventi della Le Guin sull'argomento può partire con l'articolo su Locus (www.locusmag.com/2005/Issues/01LeGuin.html) e proseguire con i diversi articoli pubblicati dalla scrittrice sul suo sito (www.ursulakleguin.com). Il sito di Ursula Le Guin (curato da Vonda McIntyre) è sempre aggiornatissimo e ricco di spunti, riferimenti, suggerimenti: proprio di recente sono stati aggiunti alcuni link ad articoli di Salvatore Proietti pubblicati su Delos.
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