Se gli spettatori americani sono rassegnati ad aspettare marzo del 2005, quelli inglesi invece già da quasi tre mesi si stanno godendo su Sky One la prima stagione di Battlestar Galactica, la nuova serie prodotta da Sci Fi Channel che riprende la serie degli anni settanta prodotta da Glen Larson.
Abbiamo avuto modo di vedere i primi episodi della serie e ne siamo rimasti entusiasti. Prometteva già benissimo la miniserie, andata in onda all'inizio di quest'anno, che raccontava il prologo degli eventi: le dodici colonie popolate dagli esseri umani vengono attaccate a tradimento dai Cylon, una razza di robot che erano stati sconfitti in una precedente guerra e si credevano scomparsi. L'attacco è devastante e solo una vecchia astronave da guerra che stava per essere smantellata, la Galactica, riesce a fuggire insieme a una piccola flotta di navi civili. Il potere civile è nelle mani dell'unico rappresentante del governo sopravvissuto, l'ex segretario all'istruzione Laura Roslin (interpretata dalla bravissima Mary McDonnell) che viene nominata Presidente ad interim, mentre quello militare è di William Adama, comandante della Galactica, interpretato da Edward James Olmos.
La serie comincia con la fuga della Galactica, costretta per giorni a fare un balzo nell'iperspazio ogni 33 minuti, inseguita dai Cylon che grazie a degli infiltrati sono in grado di venire a conoscenza delle nuove coordinate della flotta. Negli episodi si sviluppano diverse linee di trama: il conflitto tra potere civile e potere militare, il difficile rapporto tra il comandante Adama, suo figlio Lee detto Apollo (Jamie Bamber) e Kara Thrace (Katee Sackhoff) detta Starbuck, già fidanzata del fratello di Apollo morto in un incidente; la difficile sopravvivenza di un pilota del Galactica rimasto su Caprica, il pianeta d'origine ormai dominato dai Cylon.
Su tutto c'è il grande mistero che riguarda proprio i Cylon. Che sono una razza di macchine in parte biologiche, e alcuni di essi sono indistinguibili dagli esseri umani. Non è chiaro cosa vogliano e quale sia il loro piano, che prevede probabilmente la distruzione del genere umano, ma anche qualcos'altro.
La tecnologia presente in Galactica è, astronavi interstellari a parte, analoga a quella del nostro presente. Le navette e i caccia si muovono nello spazio non con la scioltezza delle navi di Star Trek, ma dovendo fare i conti con le leggi della fisica, quindi manovrando con minirazzi come farebbe uno shuttle in orbita. Quando Starbuck precipita su un pianeta alieno non ci sono magici raggi in grado di individuarlo all'istante, può essere cercata solo con la perlustrazione visiva. Inoltre in uno dei primi episodi è ospite Richard Hatch (Apollo nella serie classica) che interpreta il ruolo di un ex terrorista.
I riferimenti alla vecchia serie degli anni settanta ci sono, ma sono quasi solo degli omaggi. Un viper originale compare nella miniserie, e la musica della sigla originale viene suonata in una cerimonia ufficiale a mo' di inno. La puntata in cui Starbuck (in italiano si chiamava Scorpion) naufraga su un pianeta da sola richiama un'episodio della serie Galactica '80 (Il ritorno di Scorpion) che aveva una trama simile.
E qui le somiglianze finiscono. Se la Galactica anni Settanta era una rivisitazione in chiave fantascientifica del classico telefilm con i due amici poliziotti, stile Starsky e Hutch o CHiPs, condito con una buona dose di umorismo (tra l'altro parecchio fuori luogo, essendo appena stata semidistrutta la razza umana), questa degli anni duemila ricorda molto da vicino, sia per le tecniche di ripresa, sporca, con telecamera a mano che si sposta continuamente, sia per le atmosfere anch'esse sporche, cupe, drammatiche, spesso disperate, New York Police Department.
Ron Moore, che aveva fatto la gavetta in una serie fortemente ispirata a un'altro serie di Steven Bochco, Hill Street Blues, e ci riferiamo a Deep Space Nine, ha sviluppato la nuova serie di Galactica puntando a coinvolgere lo spettatore con una dose di realismo mai vista in una serie che comunque è ambientata nello spazio. E ha ottenuto un risultato a nostro avviso davvero straordinario.
Non ci risulta che Galactica sia stata comprata da qualche emittente italiana. Se il 2005 dovesse portarci, finalmente, uno Sci Fi Channel italiano, questa sarebbe senz'altro un'ottima scelta per partire alla grande.
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