Sarebbe contento, Philip K. Dick, di sapere che tanti suoi racconti sono diventati film per il cinema? Noi crediamo di sì, tutto sommato, anche se è certo che ben di rado queste grandi produzioni hanno rispettato il testo dal quale erano tratti. E' anche vero, però, che se si considera il livello medio dei film di fantascienza ad alto budget degli ultimi anni, i film tratti da Dick sono stati quasi gli unici nei quali si poteva trovare almeno una qualche parvenza di idea.
L'ultimo della serie sembra essere Next, tratto dal racconto The Golden Man di Dick. La storia parla di un uomo in grado di prevedere il futuro e di modificarlo, che si troverà nelle condizioni di dover scegliere tra salvare se stesso o il resto del mondo.
Alla regia è stato chiamato Lee Tamahori, regista neozelandese venuto alla ribalta alcuni anni fa con il film rivelazione Once Were Warriors (1994) sulla difficile integrazione della cultura Maori nella moderna società del suo paese, ma che a Hollywood è stato dirotttato su film d'azione come l'ultimo Bond La morte può attendere o il seguito di xXx. Il suo esordio però è stato fantascientifico, nella serie The Ray Bradbury Theatre.
L'adattamento del racconto di Dick è nelle mani di un uomo che almeno dal nome sembrava destinato a questo film, Gary Goldman, al suo attivo le sceneggiature di un gioiellino come Grosso guaio a Chinatown e di un altro film dickiano, Total Recall - Atto di forza, che nonostante l'impostazione come film d'azione tutto sommato resta uno dei film che meglio hanno proposto i temi di Dick.
Nel ruolo del protagonista Nicolas Cage, attore il cui curriculum non richiede una presentazione ma che curiosamente non ha mai fatto un film di fantascienza, se si escludono alcuni titoli lievemente fantastici come Peggy Sue si è sposata, La città degli angeli o il recente Family Man.
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