Devi avere un buon motivo per far arrabbiare un vulcaniano. Deve essere stato questo il primo pensiero dei fan alla lettura delle recenti dichiarazioni di Jolene Blalock apparse sulla rivista Cinefantastique.

L'avvenente attrice e modella, interprete nel ruolo del sub-comandante vulcaniano T'Pol nella serie televisiva Star Trek: Enterprise, ha affermato di essere seriamente contrariata per il modo in cui la produzione del programma ha trattato il suo personaggio.

Il ruolo di T'Pol sarebbe stato bistrattato fino al punto di perdere le sue originarie caratteristiche aliene: il sub-comandante avrebbe troppa inclinazione all'umanità, laddove inflessibilità, cieca razionalità e tipica estraneità ai sentimenti sarebbero da sempre gli attributi più adatti a qualificare un vulcaniano. In più ci sarebbero stati alcuni episodi con buoni spunti narrativi sul suo personaggio che poi sarebbero stati col tempo dimenticati o disattesi invece che sviluppati. Secondo la bella attrice californiana queste sconsiderate scelte della produzione finiranno ancora una volta per sortire il duplice effetto di sottrarre credibilità ai personaggi e di rinsaldare quel senso di sfiducia che una buona parte del fandom ha sempre nutrito nei confronti di Enterprise.

Non è purtroppo un segreto che questa quinta incarnazione della gloriosa saga fantascientifica di Star Trek navighi in cattive acque già dal suo esordio: a partire dalle prime battute furono in molti a scommettere che, diversamente dalla tradizione inaugurata con le serie precedenti, Enterprise non avrebbe mai potuto raggiungere il pregiato numero di sette stagioni di episodi messi in onda. La serie è infatti giunta al quarto anno stentatamente, con continui tagli al budget, spostamenti di orario nei palinsesti e allarmanti cali di ascolto.

E' noto che per l'attuale annata di episodi la produzione abbia scommesso su di un inedito staff di sceneggiatori per apportare novità, ascolti e idee; e in effetti i tanti interessanti progetti del nuovo scrittore Manny Coto, preannunciati come una vera svolta prima del lancio della stagione, inducono a ben sperare. Ma a testimoniare che questi pur notevoli sforzi potrebbero non essere sufficienti a risollevare le sorti dello show basterebbe questa iniziativa promossa dall'autodefinitosi comitato Enterprise Project: uno sparuto e accalorato gruppo di fan progetta come estreme soluzioni alla cancellazione dello show una sottoscrizione per acquistare spazi pubblicitari sull'Hollywood Reporter e un massiccio invio di e-mail agli sponsor dello show ( www.enterpriseproject.org). Non c'è dubbio che un simile progetto nasca dal concreto timore di una prematura chiusura del programma.

Come se non bastasse Rick Berman - co-produttore esecutivo di Enterprise e attuale sommo creatore di tutto ciò che è legato al mondo Trek - rincara la dose, confermando che pur non essendo ancora ufficializzato il destino di Enterprise, gli sceneggiatori e la produzione si comporteranno come se quella attuale fosse la loro ultima stagione. Anzi, ha addirittura annunciato che dopo questo show, qualunque sarà la data del suo termine, il mondo di Star Trek abbandonerà la tv per un buon periodo di tempo, sintomo che la perdita di interesse e il malumore dei Trekkers hanno davvero raggiunto livelli allarmanti.