Dean Koontz ha una produzione sterminata di romanzi, ma la quantità non è mai andata a scapito della qualità e le sue opere avvincono il lettore sin dalle prime pagine. E così è anche per l'ultimo romanzo, Odd Thomas, uscito da Sperling & Kupfer col titolo Il luogo delle ombre.
«I morti non parlano. Non so perché.» Ad affermarlo è Odd Thomas, strano di nome e di fatto, che fa il cuoco in una tavola calda e chissà perché è stato scelto come una sorta di intermediatore dalle anime in pena di Pico Mundo, nel deserto del Mojave. ventenne per nulla ambizioso, il cui unico sogno è sposare Stormy Llewellyn, sua anima gemella, deve invece dare retta alle presenze sovrannaturali che, di volta in volta rabbiose, struggenti o comiche, richiedono il suo aiuto per trovare la pace eterna. Una situazione certo bizzarra, ma alla quale in fondo Odd è abituato... finché non succede qualcosa di veramente eccezionale e terrificante.
Nella cittadina stretta dalla morsa rovente dell'estate arrriva un individuo inquietante dall'espressione congelata in un improbabile sorriso e dall'appetito insaziabile. Attorno a lui si affollano le ombre di un 'imminente catastrofe. Ombre ben visibili agli occhi del protagonista, entità malvagie al seguito di coloro che stanno per commettere crimini particolarmente efferati. Mettendosi sulle loro tracce, Odd si intrufola nella casa dello straniero, dove trova un meticoloso archivio sui serial killer e una cartellina con il nome dell'uomo misterioso. Dentro c'è un solo foglietto: una pagina di calendario con la data del 15 agosto. E oggi è il 14... Tra Il sesto senso e Ghost, ma con l'ironia tipica di Koontz, un romanzo che trascina senza pietà il lettore fino all'ultima pagina.
Il luogo delle ombre di Dean Koontz (Odd Thomas, 2004). Traduzione di Annabella Caminiti, Sperling & Kupfer editori, pag. 435, euro 18,00.
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