A differenza de La fabbrica delle mogli, il suo remake a trent'anni di distanza è più una commedia con la vocazione da satira sociale che un vero e proprio film di fantascienza. Anche se, ovviamente, il tono SFX dell'originale di più di un quarto di secolo fa, serve ancora a riflettere sul paradosso di un mondo di piccoli uomini sposati con donne perfette e ubbidienti. Troppo ubbidienti. In questo senso la storia della conduttrice di un avveneristico reality show licenziata dopo che un marito geloso ha tentato di ucciderla vede proptagonista l'eroina perfetta della società di oggi, in cui 'la battaglia dei sessi' della società occidentale, diventa spesso tema da spettacoli volgari in quel ricettacolo di peccatori che è il piccolo schermo. La realtà trovata non tanto 'là fuori' quanto, piuttosto, dentro il recinto di una cittadina modello come Stepford nel Connecticut è diverso da quello che la donna propone in televisione ogni giorno della sua vita. Le donne bellissime e straordinarie sono delle casalinghe perfette: madri amorevoli, amanti focose, governanti attente ad ogni bisogno della casa e del proprio marito. Fantascienza? Decisamente sì, soprattutto per una donna che è abituata a sacrificare tutto al proprio ego e che non riesce a capire come sia possibile esista ancora un mondo del genere. Diretto da Frank Oz, uno degli autori storici del Muppet Show, La donna perfetta è una commedia divertente e piena ironia, in cui il fascino dei protagonisti si confonde con temi forti come quelli legati al rapporto tra uomini e donne che lavorano. Con qualche tono un po' caricaturistico e - perché no - anche una serie di battutte fologranti, il film mantiene il suo afflato fantascientifico non tanto nella reiterazione dell'idea che 'l'amore vince sempre', quanto, piuttosto, nell'evidenziare la consapevolezza di giocare con i paradossi e fare ridere per porre una serie di domande più o meno rilevanti: le donne manager e in carriera, che guadagnano milioni di dollari l'anno hanno ancora bisogno di uomini? I loro mariti non si sentiranno, forse, in competizione? In questo senso La donna perfetta è un film riuscito in cui - pur non avendo nessuna ambizione da saggio - si fotografa con superficialità, ma anche con intelligenza la società occidentale e le sue contraddizioni umane, molto e non 'troppo', umane. Esattamente come nelle commedie di Shakespeare, Marivaux e Goldoni, in cui uomini e donne dimostravano una teoria enunciata in maniera assai dotta dal grande comico e umorista Groucho Marx: "Il matrimonio è la principale causa del divorzio."