Concetti arditi, idee originali, personaggi inusuali e mai banali, trame ingegnose, e certamente da non trascurare astronavi dai nomi unici. Il Ciclo della Cultura si compone di una serie di libri opera dello scrittore scozzese Iain M. Banks che si è ritagliato un posto davvero speciale nel panorama della FS spaziale. Per Fanucci Editore è ancora fresco di stampa Volgi lo sguardo al vento (Look To Windward), romanzo finalmente tradotto per il mercato italiano. La vicenda è incentrata su uno dei rarissimi errori commessi dalla civiltà superiore della Cultura, avvenuto durante un'antica guerra ma che aveva causato la morte di milioni di persone. Sull'orbitale Masaq si sta aspettando l'arrivo di quel lampo di luce che era in realtà la distruzione di intere stelle, un evento che si ricollega a Pensa a Fleba, il primo romanzo del ciclo della Cultura, che forse sarebbe meglio, ma non necessario, leggere prima di dedicarsi a questo. Intervistato dalla rivista inglese SFX in occasione dell'uscita dell'edizione originale quattro anni fa Banks aveva confessato che si era trattato di uno dei suoi libri più difficili da scrivere: "Volevo che fosse uno di quei libri che ti spingono a girare una pagina dietro l'altra, dove non sai che cosa sta succedendo. È venuto fuori in modo quasi calcolato. Lo scorso anno non ne avevo un'idea chiara, non sapevo neanche se si sarebbe trattato di un romanzo della Cultura oppure no. Sapevo che sarebbe stato di fantascienza, questo è tutto." Banks infatti conduce un'attività letteraria su due binari, col suo nome e cognome semplici scrive opere non di genere mentre recuperando la M. di Menzies, antico nome di famiglia, si addentra tra galassie e universi tutti da scoprire, sempre regalando al lettore pagine di ottima letteratura. Banks racconta che di solito nel suo ciclo c'è qualcuno che si allontana dal mondo della Cultura, un dissidente, un viaggiatore, un insoddisfatto. Stavolta il concetto è ribaltato: "Mi è venuta l'idea di aver un personaggio centrale che letteralmente non conosce la sua stessa mente. Le cose gli vengono rivelate un poco alla volta (...) e questa è anche un'ottima ragione per rivelare con gradualità le cose al lettore. Non da la sensazione di essere una cosa gratuita. E poi mi piacciono le cose melodrammatiche." Dal momento che tutti romanzi che compongono il ciclo si concludono e sono dunque a se stanti si possono leggere anche non nell'ordine in cui sono stati scritti, anzi all'autore è capitato di parlare con dei lettori che lo avevano fatto e non avevano trovato difficoltà ad addentrarsi nell'intreccio: "Rimango sorpreso quando qualcuno me lo dice, questo forse perché ho l'impressione della Cultura come di una cosa gigantesca e complicata che sta nella mia testa e di cui si hanno piccoli frammenti di volta in volta tramite i romanzi. Sarebbe più facile iniziare dall'inizio, col primo romanzo, per cui rimango sempre sorpreso quando qualcuno mi dice di ritenere qualcuno degli altri libri una migliore introduzione." Sulle differenze tematiche tra i suoi libri non di genere e quelli di fantascienza Banks dice che "in un certo senso la serie della Cultura è più polemica e cerca di dire qualcosa in più rispetto ai libri mainstream, perché... come dire?... te la fa sgusciare al di sotto del tuo livello di guardia, è quasi una cosa subliminale. Di base si sta parlando di una visione della tecnologia e dei progressi sociali abbastanza ottimistica, liberale, anche di sinistra. Cerco solo di dire che il futuro dopo tutto potrebbe non essere malaccio. Potrebbe essere divertente. Le macchine potrebbero essere nostre amiche, si!"

Il romanzo Volgi lo sguardo al vento è stato tradotto da Leonardo Rizzi ed è pubblicato da Fanucci nella Collezione Immaginario Solaria. Conta di 384 pagine e costa 15 Euro.