Eroe depresso e senza poteri speciali il Frank Castle portato sullo schermo dal regista Jonathan Hensleigh già autore delle sceneggiature di The Rock, Armageddon e Con Air è un Punisher cupo ed eternamente accigliato. Non che gli manchino le ragioni per essere choccato e depresso: dopo avere visto massacrare la sua intera famiglia inclusi la moglie ed il figlio ad una festa, l'ex agente dell'FBI non vuole solo vendicarsi, ma punire severamente il losco affarista interpretato da John Travolta. Tutt'altro che simpatico o simpatetico con il pubblico, l'attore Thomas Jane (Dreamcatcher, Original Sin, La cosa più dolce) dà vita ad un personaggio volutamente cupo dallo scarso appeal e dall'attrattiva ancora minore. Pur soffrendo di un eccessivo meccanicismo narrativo Punisher è un film interessante anche se non del tutto riuscito: tra personaggi gay e l'avere evitato accuratamente molti cliché (Castle non si innamorerà, né cercherà il conforto della carne, nonostante tutto, dell'avvenente vicina di casa interpretata nientedimeno che da Rebecca Romjin Stamos...) il film acquista forza a partire dal primo tempo, quando - dopo un lungo prologo che spiega le origini del personaggio - vediamo mettersi in moto il meccanismo di morte e violenza messo in moto da questo antieroe sorprendentemente fragile e lacerato. Un personaggio né cristallino, né tantomeno positivo inserito in un contesto narrativo dark e - perché no - anche un pochettino deprimente. Non ci sono, infatti, né costumi scintillanti, né tantomeno criminali dalla retorica forte quanto i loro superpoteri. Punisher è un film amaro inserito in un contesto nuovo: quello dove tutti sempre o comunque saranno considerati dei perdenti. In questo senso le incertezze stilistiche e una certa fretta narrativa di alcuni momenti, non impediscono di apprezzare fino in fondo la qualità di una sceneggiatura minimale e perfettamente in sintonia con una fase storica dove la vendetta o il castigo inteso alla Punisher portano pulizia e giustizia, ma non gioia , né - tantomeno - felicità. Nemmeno a chi la perpetra con tanto di spettacolare incendio finale a forma di teschio...