Nonostante non sia l'unico luogo sulla Terra in cui si verificano simili fenomeni atmosferici (ce ne sono anche in Italia), quello di Hessdalen è uno dei siti in cui la manifestazione di sfere di luce ha maggiormente acceso da un lato la curiosità rigorosa della comunità scientifica e dall'altro la suggestione e la mitologia popolare. Da quando nella prima metà degli anni '80 il fenomeno cominciò a essere studiato con approccio scientifico, benché con grande limitatezza di mezzi, e nonostante l'interesse e il coinvolgimento di ricercatori e risorse italiani nella seconda metà degli anni '90, fino a poco tempo fa la causa del fenomeno continuava a sfuggire alla comprensione degli scienziati. Negli ultimi tempi però, la scienza sembra che abbia cominciato a far luce su quello che è a tutti gli effetti una delle manifestazioni terrestri più suggestive, intricate e appassionanti che siano mai state osservate. Uno dei maggiori artefici dello studio è il dottor Massimo Teodorani, ricercatore del CNR di Medicina (BO), che da anni è impegnato nell'indagine scientifica di questo fenomeno. Ed è proprio il dottor Teodorani che recentemente ha affermato di essere riuscito a spiegare in termini rigorosamente scientifici almeno l'80% dei fenomeni atmosferici osservati a Hessdalen, fenomeni che avrebbero una spiegazione di matrice geofisica. In una lunga intervista (curata da Alessandro Vietti, NdR) ad ampio spettro pubblicata sul numero di aprile di Le Stelle, Teodorani spiega tra le altre cose come sono evolute nel corso degli anni le teorie riguardo il fenomeno Hessdalen fino alle conclusioni più recenti, senza tralasciare le impressioni di uno scienziato nei confronti di un fenomeno bizzarro e misterioso come quello delle luci atmosferiche.