Nell'autunno del 2002, la scoperta di Quaoar aveva sorpreso i ricercatori, i quali non pensavano che nella fascia di Kuiper, ovvero nella zona del Sistema Solare oltre l'orbita di Nettuno ipotizzata da Kuiper negli anni '50, potessero esistere oggetti così grandi. Invece, a poco più di due anni di distanza, il record di 1200 km di diametro di Quaoar è stato battuto da un nuovo oggetto chiamato per ora 2004DW. Autori della scoperta sono stati ancora Chad Trujillo e Mike Brown già "padri" di Quaoar, insieme con David Rainbowitz, i quali hanno stimato in 1600 km il valore di diametro più probabile per 2004DW. L'oggetto si troverebbe a una distanza di circa 47 UA dal Sole, ovvero a circa sette miliardi di chilometri dalla nostra stella, su un orbita fortemente inclinata rispetto all'eclittica, circa 20°. Va detto che anche Plutone ha un'orbita molto inclinata (17°) rispetto all'eclittica e, a mano a mano che si scoprono sempre nuovi oggetti appartenenti alla fascia di Kuiper (i cosiddetti KBO - Kuiper Belt Objects), appare sempre più evidente che Plutone abbia caratteristiche maggiormente assimilabili a quelle dei KBO, piuttosto che a quelle degli altri pianeti del Sistema Solare. Considerato dunque che Plutone ha un diametro di "soli" 2300 km, sembra ormai un'ipotesi tutt'altro che ardita ritenere che possano esistere dei KBO di dimensioni comparabili se non superiori a quelle di Plutone. A questo punto bisogna cominciare a pensare se, in caso di scoperta di uno di questi oggetti, sarà il caso di fare retrocedere Plutone dal rango di "pianeta" al rango di "KBO", o di elevare i KBO più grandi al rango di nuovi pianeti del Sistema Solare. Il confine appare sempre più labile. Ancora in attesa di un nome ufficiale, 2004DW compie una rivoluzione intorno al Sole in circa trecento anni ed è stato individuato grazie al telescopio Oshin del Palomar Observatory equipaggiato con la nuova camera CCD Quest.
I transnettuniani hanno un nuovo "re"
Dopo il già ragguardevole Quaoar, la fascia di Kuiper si arricchisce di un nuovo pianetino "gigante". Siamo forse vicini alla scoperta del decimo pianeta?
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Fonte: Coelum.com
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