Non è tutta colpa di John Woo. Anzi. Probabilmente all'illustre regista di Hong Kong si può ascrivere un unico vero grande torto: quello di avere accettato un attore insulso e inespressivo come Ben Affleck in un film che doveva, invece, essere tutto giocato su dettagli psicologici. Piccoli moti dell'anima e profonde disperazioni, che l'interprete americano sembra davvero - almeno in questo momento della sua carriera - non in grado di esprimere.

Al di là del pallido rapporto con il racconto di Philip K. Dick (di cui è veramente inutile parlare vista l'esiguità del legame...) quello che più dispiace di Paycheck è la sua incompletezza emotiva, nonostante la presenza affascinante di un'Uma Thurman che sembra idealmente indossare ancora i panni della 'Sposa' di Kill Bill Volume 1.

Il legame tra i due protagonisti, il gioco tutto psicologico di un uomo costretto a dimenticare il proprio passato e che non sa perché vogliono ucciderlo, sprofonda in un gioco di paradossi spazio temporali imprevedibili in cui l'approfondimento fantascientifico viene inopinatamente sacrificato in nome di un cinema d'azione che - sinceramente - lascia il tempo che trova. Inutile tentare di districarsi e di riportare un po' d'ordine: più che un film di fantascienza Paycheck è una pellicola sbagliata con un finto tema SFX trasformato in un alibi per l'ennesimo Die Hard con tanto di colpo di scena a sorpresa. Divertente? Non tanto. Intrigante semmai in alcuni momenti, ma si tratta di sprazzi che lasciano comunque disorientati a causa delle situazioni di grande umorismo involontario in cui il protagonista precipita suo malgrado. Certe espressioni che dovrebbero evocare il sospetto, invece, hanno un catastrofico effetto esilarante con l'attore che ci fa dimenticare completamente il suo passato, peraltro glorioso, di interprete del cinema indipendente. Davvero un peccato con Dick che nel grande cinematografo dei cieli sarà probabilmente stufo di vedersi massacrare incomprensibilmente i film. L'unico futuro, infatti, cui viene di pensare dopo avere visto Paycheck non è quello dell'umanità, bensì dei poveri spettatori che vedono trasformate storie potenzialmente interessanti in adattamenti mediocri che sembrano perdere di vista il vero senso della narrazione e l'oggetto ultimo della fantascienza volta più a far pensare e divertire che a far stupire con l'ennesimo rocambolesco inseguimento in motocicletta. Nonostante sul sellino sia seduta un'attrice affascinante e intrigante come Uma Thurman.