Un anno fa sembrava che gravi problemi al vettore di lancio Ariane 5 avessero seriamente compromesso il destino di Rosetta, una delle missioni più interessanti e suggestive dell'Agenzia Spaziale Europea. La missione infatti sarebbe dovuta partire il 12 gennaio 2003 per un viaggio che, tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, avrebbe dovuto portare la sonda ad atterrare, prima nella storia dell'esplorazione spaziale, su una cometa, nella fattispecie la Wirtanen. Ma i difetti manifestati dall'Ariane 5 avevano convinto i responsabili del progetto a non rischiare quasi sette anni di lavoro e molti milioni di euro investiti, e a rimandare il lancio a data da destinarsi. Ebbene, adesso ci siamo. Rosetta partirà il prossimo 26 febbraio dalla base di Kourou (Guyana Francese) a bordo dell'Ariane 5. Subito dopo il suo rilascio nello spazio, dispiegherà i suoi pannelli solari e li orienterà verso il Sole per accumulare le necessarie risorse energetiche. Poi, durante la prima fase del viaggio, saranno testati e portati gradualmente all'operatività tutti i vari sistemi e strumenti che dovrebbero raggiungere la piena funzionalità nell'ottobre 2004. Dopodiché inizierà un lunghissimo viaggio durante il quale la sonda dovrà avvalersi di ripetuti effetti di fionda gravitazionale (Marte nel 2007 e la Terra nel 2005, nel 2007 e nel 2008) per raggiungere la velocità sufficiente per giungere all'appuntamento con la cometa Churyumov-Gerasimenko nei primi mesi del 2014. Il ritardo nel lancio ha infatti costretto gli scienziati dell'ESA a cambiare obiettivo, ma la missione resta la stessa. Così, dopo che la sonda si sarà posta in orbita intorno alla cometa, sgancerà il suo modulo di atterraggio battezzato Philae. Philae è dotato di ben dieci strumenti per analisi scientifiche che i ricercatori sperano essere in grado di svelare i segreti della composizione chimica e fisica della cometa e di rivelarne le proprietà magnetiche ed elettriche. Inoltre, utilizzando una camera digitale appositamente progettata, Philae potrà riprendere immagini sia micro che macro e mandare tutti i dati sulla Terra attraverso Rosetta che fungerà da ponte radio. Visto che è sempre più diffusa la convinzione che le comete abbiano una parte importante nello sviluppo dei composti organici primordiali, Philae potrà forse aiutarci a capire come incominciò a svilupparsi la vita sul nostro pianeta.