Ha il tono della grandiosità della tragedia americana l'ultimo film di Clint Eastwood, probabilmente, il suo migliore lavoro da regista di sempre se si eccettuano Gli spietati e il divertente, ma di tutt'altro spessore Space Cowboys. Un thriller dai toni fortemente sociali, in cui la riflessione sull'amicizia e sulla piaga della pedofilia diventa un tutt'uno con una narrazione addolorata e malinconica. Tre amici, di cui uno violentato da piccolo, si ritrovano all'indomani dell'assassinio della figlia poco più adolescente di uno dei tre. Il personaggio di Sean Penn è un piccolo boss di quartiere. Un ex gangster che ha optato per una vita tranquilla dopo la morte della moglie quando lui era in carcere. L'altro, Tim Robbins, è un uomo con qualche stranezza, mai del tutto liberatosi dell'incubo di sofferta prigionia con due pedofili. Il terzo è un poliziotto che deve indagare sul suo quartiere, soffrendo nel tornare in contatto con un passato che lui credeva essere sepolto del tutto e per sempre. Sebbene non perfetto e con più di un'incertezza riguardo alcuni personaggi Mystic River che prende metaforicamente ispirazione per il titolo dal nome del fiume che bagna Boston, è una pellicola intensa e - in molti momenti - agghiacciante per la sua ambiguità. Non certo una tragedia greca, quanto piuttosto un dramma psicologico in cui gli errori del passato riemergono dal corso del tempo per mostrarci come la nostra vita avrebbe potuto essere e - alla fine - non è stata. Sostenuto dalle ottime interpretazioni di Sean Penn, Tim Robbins e di un Kevin Bacon non più relegato al ruolo del cattivo, il film brilla nella sua ambiguità perversa e nel turbinio di dolore che sembra trascinarsi dietro. Una storia dolorosa e senza assoluzioni, che nonostante qualche buonismo di troppo e un'ultima sequenza assai più che ridondante, colpisce lo spettatore per metterlo a contatto un'altra volta ancora con una fenomenologia del male imprevedibile e inquietante. Un paradigma di disperazione in cui l'eco del silenzio assordante dei sogni infranti di un bambino, sembra non sopirsi mai nelle coscienze di chi non ha dimenticato e di chi sa - in qualche maniera - di essere stato colpevole. Mystic River è il film dedicato al dolore di una gioventù perduta, sfociata non in un'amicizia da ricordare per sempre, ma in un labirinto di angosce destinate alla combustione finale. Senza assoluzioni e - per di più - vissuta da un branco di sconfitti.