Come le sirene, anche i buchi neri cantano. Certo, è assai probabile che la loro melodia non attirerà i futuri capitani di astronavi, ma forse permetterà di svelare un annoso enigma cosmologico che finora non ha trovato spiegazione presso i fisici. La sensazionale scoperta è stata fatta grazie all'analisi delle osservazioni che il telescopio orbitale a raggi X Chandra ha fatto lo scorso anno nell'Ammasso di Galassie di Perseo, che si trovano a una distanza di circa 250 milioni di anni luce dalla Terra. In pratica l'Ammasso risulta circondato da un enorme bozzolo di gas al centro del quale si ritiene risieda un buco nero supermassivo. Questo bozzolo presenta due misteriose cavità, del tutto simili a due enormi bolle, a partire dalle quali emanano strane increspature che si propagano attraverso il gas esattamente come onde sulla superficie di un lago. Ebbene, la natura di queste increspature è stata ricondotta dagli studiosi a vere e proprie onde sonore, come se fossero la "voce" del buco nero stesso. Dal punto di vista strettamente musicale, ovvero rispetto alla frequenza dell'onda, la nota che il buco nero emette sarebbe rappresentabile da un SI bemolle, ma 57 ottave più basso di quello corrispondente al cosiddetto do3, ovvero la terza ottava della tastiera del pianoforte. In pratica il buco nero "canta" a una frequenza di un milione di volte più bassa del più basso suono percepibile dall'uomo. Ma non c'è solo il fascino del dato prettamente acustico. La piena comprensione del processo di formazione e propagazione di queste onde sonore potrebbe contribuire a fare luce sul processo di formazione degli ammassi di galassie, le più grandi strutture conosciute dell'Universo. Uno degli enigmi cui gli astronomi stanno infatti da anni cercando di dare risposta è la ragione per cui negli ammassi ci sia moltissimo gas incandescente e pochissimo gas freddo che, secondo i modelli, dovrebbe invece essere presente in grandi quantità. Secondo gli scienziati deve quindi essere in atto un altro processo di riscaldamento del gas e, proprio la propagazione delle onde sonore potrebbe essere il meccanismo di trasporto del calore dalle cavità scaldate dai getti di plasma espulsi dai poli del buco nero verso la periferia della nube di gas dell'Ammasso. Il fatto che analoghe cavità siano state riscontrate anche in altri Ammassi di galassie, suffraga l'ipotesi che l'intero Universo possa essere attraversato da una sorta di coro formato dal "canto" di migliaia di buchi neri.