Secondo quanto affermato da Joel Smoller e Blake Temple dell'Università della California di Davis, "prima" del Big Bang tutto l'universo che conosciamo era contenuto in un unico buco nero. Parlare di "prima" è un tantino azzardato, nella misura in cui finché l'Universo non cominciò la sua espansione, il tempo come lo conosciamo, ovvero come una delle dimensioni del continuum, non esisteva. In effetti, nel loro articolo apparso sulla versione on-line di Proceedings of the National Academy of Sciences, www.pnas.org i due matematici americani hanno detto che tutta la materia dell'universo primordiale esisteva già dentro un buco nero. Ciò che avrebbe originato il nostro universo sarebbero state onde di carattere esplosivo che si sarebbero espanse verso l'esterno fino a essere abbastanza intense da attraversare la regione dell'orizzonte degli eventi, la zona entro la quale il campo gravitazionale impedisce la fuoriuscita di qualsiasi tipo di materia compresa la luce. L'esplosione avrebbe così rilasciato una certa quantità materia che, espandendosi, avrebbe creato uno spazio-tempo come lo sperimentiamo nel nostro universo. Secondo i due ricercatori, questo modello sarebbe preferibile ai modelli tradizionali perché non ha bisogno di prevedere masse e densità di materia infinite al Tempo 0 dell'universo e, invece di comprimere tutto quanto l'universo in una singolarità, la soluzione del buco nero consente di collocare tutto l'universo in uno spazio-tempo più grande. Lo scenario che i due scienziati ipotizzano è l'esistenza di condizioni nelle quali, così come la materia viene risucchiata dentro a un buco nero, la materia possa venir espulsa da un oggetto speculare a un buco nero che, per similarità, viene chiamato buco bianco.