Solo un indirizzo: una casella postale vicino a Washington, a poche miglia dal Pentagono. E' tutto ciò che si sapeva di James Tiptree, Jr., fino a quando nel 1977, sulla rivista Locus, apparve un trafiletto che ne svelava la vera identità: la psicologa e scrittrice americana Alice Bradley Sheldon. Autrice di bellissimi racconti (La ragazza collegata e Houston, Houston, ci sentite?), la Sheldon ha scritto anche uno dei più interessanti romanzi di science fiction degli anni ottanta, Brightness fall from air, che la Nord propone con il titolo E sarà la luce.
Su Damien vive una specie aliena in via d'estinzione, protetta da una giovane coppia e un medico. I tre sono incaricati di instaurare un pacifico rapporto con gli abitanti del pianeta che, in passato, sono stati torturati e sfruttati dagli stessi esseri umani. Ma Damien è anche l'unico mondo da cui si può assistere ad uno spettacolare avvenimento: una nova, la nube radioattiva che si forma quando esplode una stella, sta per attraversare l'atmosfera. Tredici turisti sbarcano sul pianeta per assistere all'evento, ma il passaggio della nova farà da scenario a cospirazioni, inganni e violenze che porteranno ad un cambiamento radicale nella vita di tutti gli umani e degli stessi abitanti di Damien.
Questa, in sintesi, la trama di E sarà la luce. La prima parte del romanzo si svolge nel segno della normalità: l'arrivo dei turisti, la reciproca conoscenza, la visita al villaggio dei Dameii. Poi, una serie di colpi di scena traghettano la vicenda verso atmosfere da thriller. Ma la strategia narrativa di Tiptree punta a far emergere con forza i personaggi femminili. Prendiamo ad esempio Cory, amministratrice del pianeta e custode dei Dameii. Durante l'ultima guerra, appena quattordicenne, la donna si è resa responsabile della distruzione di un pianeta e del suo sole, lo stesso che adesso sta arrivando su Damei sottoforma di nova. Uno dei turisti si rivela essere l'ultimo superstite del mondo distrutto ed è intenzionato a fare giustizia. Cory accetta la morte come conseguenza delle proprie azioni, ma la sua non né rassegnazione né viltà. La sua forza è nell'accettare il fatto che il destino, prima o poi, presenta il suo conto, l'opportunità di liberarsi di un fardello insinuatosi nelle pieghe dell'anima e della memoria. Il suo occuparsi dei Dameii, una razza in via d'estinzione, sembra essere, del resto, un modo per la donna di cominciare a "pagare" il prezzo del suo tragico errore. Ma tutti i personaggi femminili emergono dalla storia: dalla coraggiosa Linnix a Bridey fino alla giovane aliena Nyil.
La prosa di Tiptree è decisa, carica a tratti di una sublime poesia (basti, come esempio, la descrizione che viene fatta dei Dameii). E sarà la luce si regge molto sui dialoghi, intensi e mai banali, che donano un considerevole spessore psicologico a tutti gli attori della vicenda.
Nel complesso un bel romanzo che dimostra ancora una volta quanto bene abbia fatto alla fantascienza l'apporto di scrittrici sensibili e poetiche come la stessa Sheldon, Ursula K. Le Guin, Anne McCaffrey e Marion Zimmer Bradley, tanto per citarne alcune tra le più grandi.
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