Klaus Badelt con la 'superproduzione' come è scritto sul Cd del suo maestro Hans Zimmer costruisce uno score allegro, ma al tempo stesso affascinante ed epico in grado di replicare senza plagiare le atmosfere del grande cinema degli anni Cinquanta. Una partitura orchestrale geniale e dinamica che pur mancando di quel 'quid' in più che fa di Hans Zimmer il maestro e di Klaus Badelt (almeno per il momento) il discepolo, rende La maledizione della prima luna un pezzo indispensabile per la collezione di colonne sonore, soprattutto se il film ci ha divertito o lo abbiamo amato per la sua ironica sfrontatezza.