Se adesso siete davanti al monitor a leggere questa notizia, lo dovete a una cometa! No, non quella di 65 milioni di anni fa che avrebbe spazzato via i dinosauri. Un'altra, un po' più recente, che avrebbe scaldato la temperatura globale del pianeta in maniera tale da incoraggiare i mammiferi primordiali a disperdersi in tutto il mondo. Questo, in buona sostanza, è quello che affermano alcuni ricercatori americani che, studiando la composizione delle rocce e dei sedimenti marini della linea di confine tra Paleocene ed Eocene, hanno trovato una netta linea di demarcazione geologica che coincide con una divergenza evolutiva dei mammiferi primitivi terrestri. In pratica, ad un certo momento della storia della Terra, per qualche motivo, i mammiferi primitivi si devono essere dispersi e questo avrebbe favorito la loro diversificazione nei tre importanti gruppi di mammiferi che ancora oggi conosciamo: gli artiodattili (pecore, maiali, cammelli, giraffe ecc.), i perisodattili (cavalli, tapiri, rinoceronti, zebre ecc.) e i primati (scimmie, gorilla, scimpanzé, uomini ecc.). Ulteriori studi della composizione delle rocce, hanno permesso di stabilire che la linea di demarcazione geologica corrisponde a un innalzamento globale della temperatura di 6 gradi centigradi in meno di un millennio, cosa che avrebbe riscaldato le latitudini settentrionali, rendone i climi abitabili ai mammiferi. Secondo il professor Dennis Kent, geologo della Rutgers University e uno degli autori dello studio pubblicato su Earth and Planetary Science Letters, quest'aumento di temperatura sarebbe stato provocato dall'impatto di una cometa del diametro di circa 10 chilometri che, circa 55 milioni di anni fa, avrebbe liberato nell'atmosfera le grandi quantità di carbonio necessarie a innalzare la temperatura globale.