Privata più o meno inopinatamente del suo protagonista principale Vin Diesel e del regista Rob Cohen migrati verso la nuova franchise XXX, la saga di Fast and Furious è incentrata adesso solo sull'ex poliziotto interpretato da Paul Walker con la regia stavolta di John Singleton. Mantenuti intatti gli ingredienti dell'originale (donne, soldi, affari sporchi & motori), 2 fast 2 furious introduce il personaggio interpretato dal rapper Tyrese, del vecchio amico che aiuterà il poliziotto a vedere ripulita la sua fedina penale dagli errori commessi nel primo film. Se un paragone tra le due puntate è più oziosa che inutile, va detto che questa nuova avventura ad altissimo numero di giri, mantiene intatti alcuni ingredienti fondamentali che hanno decretato il successo in America (e qui da noi soprattutto in Dvd) della prima puntata: innanzitutto il concetto alla base di Fast & Furious è una miscela di western e cinema d'azione, di sesso e di gusto per il rischio intimamente connessi alla realtà della società americana e delle sue ambizioni culturali. Anche se i protagonisti sono e restano essenzialmente dei personaggi un po' sopra le righe, nonché assai cafoncelli, il rombo dei motori, il sottobosco urbano delle corse e delle scommesse clandestine fanno del secondo Fast & Furious una divertente e spettacolare cavalcata su auto da sogno, strutturata su un canovaccio che ricorda il cinema della mitologia della frontiera o quello dei ladri più o meno gentiluomini degli anni Settanta.
Emotivamente tutt'altro che interessante o riuscito, 2 fast 2 furious può piacere (e molto) se preso come un'avveneristica corsa su un ottovolante impazzito e da cui è difficile immaginare di uscire vivi. Un'esperienza sensoriale intrigante, per un film senza troppe pretese se non quella di intrattenere il pubblico per tutta la durata della storia con uno stile mozzafiato, anche se puntellato di una sceneggiatura prevedibile.
Anche in questo, poi, va sottolineata la differenza tra finzione e realtà. Magari ci metterete venti minuti a trovare posto per parcheggiare per andare al cinema, ma dentro alla sala, tutto sarà possibile per le macchine che vedrete guidare, esattamente come negli anni Quaranta le signorine di buone famiglia si lasciavano andare a pensieri impudici per i begli attori dell'epoca come Errol Flynn, Tyrone Power e Stewart Granger.
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