Piccola panoramica (a caldo) dei commenti (molto freddi) dei critici cinematografici apparsi in occasione dell'arrivo nelle sale cinematografiche di Star Trek - La Nemesi.
"La saga di Star Trek si ripresenta sempre uguale, con il suo fascino retrò da telefilm degli anni Sessanta, i suoi costumi antiquati, i verbosi dialoghi parafilosofici o pseudoreligiosi, gli effetti speciali talvolta anche efficaci ma sempre irrimediabilmente poveri, soprattutto se confrontati con gli attuali standard di film come Matrix o X Men. Ma forse è proprio questo che piace ai tanti fan della serie: ritrovare ogni volta qualcosa di noto e rassicurante, adagiarsi nel già visto e da questa posizione di assoluto relax divertirsi a individuare i piccoli scarti, i ritorni, le citazioni e gli ammiccamenti. Un'aria di famiglia, insomma. Un po' come il pranzo della domenica che riunisce appunto tutta la famiglia: certo, un po' ci si annoia, però rinunciare al rito è impensabile. (...) Insomma, ancora una volta la vecchia lotta fra bene e male, però aggiornata all'epoca della clonazione, con tutta una serie di inevitabili riferimenti filosofici al tema del doppio ma anche qualche bella scena d'azione condita di suggestivi effetti speciali. E per i fan il divertimento è comunque garantito." Marina Visentin, Il Nuovo.
"La Nemesi ha il pregio di esplorare tematiche estranee alla metodologia della serie.
Si cerca di dare lustro al perenne scontro tra bene e male inserendolo in un contesto che rende la clonazione uno dei mali del secolo, a cui si affianca il tema del doppio (...) La saga, insomma, si tinge di nero. Basti pensare al look vampiresco, a metà tra un Nosferatu dello spazio e un succhiasangue postatomico in stile Blade, degli antagonisti, alle scenografie di Herman Zimmerman che si rifanno alla tradizione Hammer, ai costumi di Bob Ringwood che non sembra aver dimenticato le collaborazioni a Gotham City insieme a Tim Burton." C. Paris, Kataweb Cinema.
"Il decimo episodio, nonostante il maestoso investimento economico di oltre 70 milioni di dollari, delude profondamente e mette esplicitamente la parola fine ai viaggi stellari di questo equipaggio. Non è tanto la stanchezza degli interpreti stessi e la loro chiara voglia di abbandonare prima che la barca affondi a determinare la non riuscita del film, quanto la spaventosa mancanza di idee e l'incapacità di recuperare le atmosfere e le vicende che si respiravano nella serie tv." F. Della Rocca, 35mm.
"Star Trek-La nemesi ha un soggetto abbastanza incasinato, ma che contiene tutti i codici della saga, sviluppa una trama autonoma per il pubblico più vasto: insomma, disporrebbe dei numeri per riuscire un ottimo episodio. Perché, allora, è così deludente? Perché esagera nel moltiplicare i temi e i sottointrecci, intanto, confondendo le piste narrative e moltiplicando i personaggi con relativi dilemmi. Ma soprattutto per la regia pigra, prevedibile e assolutamente povera di energia di Baird, che si limita a fotografare lunghi dialoghi concettosi, moraleggianti e puritani, perdendo continuamente l'attenzione dello spettatore." R. Nipoti, La Repubblica.
Quello che purtroppo non funziona è la sceneggiatura stessa di Logan, intrisa di scene gratuite (...) Alla fine si rimpiange che i produttori non abbiano pensato al simpatico Q per l'ultimo viaggio della nave stellare Enterprise e che, ancora una volta, il film non riesca ad elevarsi dal rango di telefilm in confezione di lusso. Un lungo action-movie spaziale di quasi due ore di durata, mai veramente un cult. Gli scrittori di The Next Generation e della serie classica hanno saputo fare molto meglio." P. Siena. FilmUP
"Film su cloni, ma clone a sua volta. Troppo simile a Star Trek II - L'ira di Khan. Ma la pellicola di Baird manca anche di un senso genuino della minaccia che incombe. I fan dell'Enterprise si preparino al peggio. Drammatico flop in Usa e saga a rischio chiusura." F. Alo', Il Messaggero.
"Fracassone, a tratti noioso, La nemesi sembra datato nonostante faccia uso di effetti speciali che non hanno nulla o quasi da invidiare a serie che non hanno quasi quaranta anni di storia (L'Enterprise non è più quella di una volta). La seconda parte del film è tutta nello scontro fra due astronavi, e meno male che c'è il teletrasporto, altrimenti sarebbe tutto ancora più fermo. Chi è fan di Star Trek lo vedrà comunque, magari storcerà un po' il naso, ma troverà qualcosa da apprezzare. D'altra parte bisogna appuntarsi tutte le evoluzioni della saga." A. Ranavolo, CNN.it.
La mini-recensione di VivaCity lo definisce come un "Solaris con qualche effetto in più" e lo relega nella categoria dei film "da vedere solo se non avete di meglio da fare".
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