Un team di ricercatori dell'Università Ben-Gurion in Israele ha messo a punto una nuova tecnica per utilizzare la luce del sole altamente concentrata come mezzo per effettuare terapie di chirurgia alternativamente al laser. La luce laser è attualmente utilizzata in impieghi ben determinati, come la rimozione di tessuti tumorali che vengono raggiunti attraverso fibre ottiche che, tramite cateteri, possono raggiungere l'area da trattare con altissima precisione. Tuttavia si tratta di un metodo molto costoso, cosa che ha posto finora un grosso limite al suo utilizzo. La tecnica messa a punto dal Professor Jeffrey Gordon e il suo gruppo sarebbe invece molto meno dispendiosa. Il cuore del sistema consiste in un particolare "concentratore" costituito fondamentalmente da uno specchio parabolico di 20 centimetri di diametro e lunghezza focale di 12 centimetri, il quale è in grado di far convergere la radiazione solare in una fibra ottica del diametro di un millimetro e la lunghezza massima di venti metri, producendo livelli di luce pari a 10.000 volte un normale raggio solare. In pratica, con il loro sistema, i ricercatori israeliani sono riusciti a produrre gli stessi livelli di energia del laser, risultato che potrebbe presto mandare in pensione il laser stesso a favore della nuova tecnica. Gli esperimenti, effettuati in laboratorio su alcune cavie, hanno già dato esito positivo.