Più dark rispetto all'immediato predecessore nel genere fumettistico Spiderman (peraltro come nella natura del personaggio) il Daredevil di Ben Affleck è figlio dell'immaginario visivo della cosiddetta Mtv Generation e del cinema del Kung Fu. Illuminato da una fotografia granulosa, il giustiziere che di giorno fa l'avvocato dei poveri e di notte indossa una tuta rossa aderente per vendicare idealmente la morte del padre pugile è alle prese con la ricerca della propria identità. Cieco a causa di un incidente da adolescente, misteriosamente ha acquisito una serie di superpoteri che ne hanno amplificato sia le capacità sensoriali (ha sviluppato una sorta di radar uditivo) che fisiche. Un po' playboy, un po' difensore dei diritti civili il Daredevil di Ben Affleck è un personaggio reso in maniera più leggera e minimalista rispetto agli altri supereroi dello schermo. Opera prevalentemente nel suo quartiere (Hell's Kitchen a New York) e - soprattutto - ha a che fare con nemici decisamente "sopra le righe". A parte il Bullseye interpretato in maniera da psicopatica macchietta da Colin Farrell, Michael Clarke Duncan (il colossale attore nero de Il Miglio Verde) ritrae Kingpin come un killer che ricorda tanto il Joker di Batman. Un film divertente, di profilo (e budget) più bassi rispetto a quanto sarebbe lecito attendersi, con una strepitosa Jennifer Garner nei panni di Electra, la figlia esperta di arti marziali di un miliardario in affari letali con Kingpin.
Daredevil ha il grande merito di una sceneggiatura piena di battute di grande humour profondamente anni Ottanta, con un simpatico cameo del papà di tutti i Supereroi Stan Lee (è l'uomo che viene bloccato con il bastone ad un semaforo da Daredevil ancora ragazzino) e una serie di personaggi piacevoli. A partire da Jon Favreau che interpreta l'amico avvocato dell'inespressivo Affleck fino ad arrivare a Joe Pantoliano di Matrix che è il giornalista venuto a conoscenza dell'identità di Daredevil. Talora impregnato forse troppo della retorica da fumetti, Daredevil funziona principalmente nella costruzione del personaggio e nel suo sviluppo. In qualche momento è un po' troppo lacunoso e affrettato. Ma si tratta sostanzialmente di peccati veniali per un film intrigante sebbene non esaltante. Belli e vagamente poetici gli effetti che descrivono il senso radar di Daredevil, mentre un po' stancanti sono le riprese notturne di New York.
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