Alcuni tra i miei migliori amici abitano a Genova, sia essi appassionati di fantascienza, sia facenti parte delle conoscenze nate e, successivamente, alimentate all'interno del mondo professionale nel quale opero. Grazie ad essi ho imparato nel tempo ad apprezzare la loro città e alcuni stereotipati comportamenti liguri. Sarà anche per questo, Zaum', il romanzo pubblicato da Paolo Gera (Edizioni Clandestine), mi ha colpito alla lettura per la passione viscerale che emana verso la città di Genova. Gera riesce a intrecciare una storia ipnotica, in taluni passaggi fatta di buona abilità stilistica. Nel romanzo non mancano terminologie e intercalari liguri, come i "classici" belìn, mussa, figeu... che danno forte localizzazione al testo. La storia è scritta in prima persona, al presente, e il personaggio chiave è Francis Fossati, un detective della "Barabino & Fossati" (il socio, però, è già morto fin dall'inizio). Fossati è un reietto della società, sempre al verde e ai livelli massimi di alcolismo. Attorno a lui ruota una Genova del 2014, nella quale aleggia, in certi passaggi, un'atmosfera dickiana, dove facciamo conoscenza di personaggi piuttosto bizzarri come Liselotte e il suo grande amore, il calciatore-messia sampdoriano, il questore Vinciguerra, Don Costantino, Husain, Michele Lachanondrakon e, tra gli altri, anche di Irene Greco, la proprietaria di Tv Zero, ovvero la prima televisione anticonvenzionale, per la sua caratteristica di non mostrare mai i volti dei personaggi impegnati nelle trasmissioni.
La Genova del 2014 di Gera è una città blindata, dove troneggia un imponente Palazzo di Giustizia, ma non per questo epurata dai traffici illegali della Città Vecchia, dove un coacervo multietnico si muove su binari oscuri. La storia prende piede non appena nell'Ecce-Homo del Caravaggio viene scoperta, intrusa nella tela, la scritta "Boca". Ma questo è solo l'inizio di un'investigazione piuttosto articolata che vedrà il Fossati alle prese con altri dipinti che si riferiscono alla passione di Cristo e con organizzazioni internazionali che coinvolgono opere di Altdorfer, Botticelli, Bruegel, El Greco...
Paolo Gera, nato a Novi Ligure nel 1959, dimostra in questa sua opera che le nuove leve di autori italiani possono anche non nascere, forzatamente, dalle pagine del Premio Urania e che, a volte, anche gli editori minori possono permettersi di pubblicare del buon materiale. Nel suo testo possiamo trovare una certa ricercatezza stilistica, una serie di approfondimenti artistici, grande amore per Dick e, nell'insieme, abbiamo una storia con poche pecche e al contempo piuttosto godibile. Una narrativa che si muove ai margini del caos, ma che potrebbe aprire al lettore, da un momento all'altro, il passaggio segreto verso una nuova era.
Zaum' di Paolo Gera - Edizioni Clandestine (Marina di Massa), collana Frontier-Line, pagg. 207, Euro 12,40.
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