Il terzo episodio di Austin Powers pur avendo nel titolo un riferimento chiaro allo 007 di Goldfinger è ambientato nel decennio successivo al terzo episodio bondiano, con una celebrazione della musica disco e degli anni Settanta. Sebbene i rimandi cinematografici siano a 007 Si vive solo due volte, la pellicola di Mike Myers (forse la migliore della serie) è tenuta su da una serie di divertenti cameo che è meglio non chiarire per non rovinare l'unico motivo di interesse verso questa pellicola che accentua per l'ennesima volta il gusto per la citazione e per il cinema nel cinema.

Il resto è la solita caterva di sconcezze più o meno gratuite, situazioni comico demenziali e sozzerie varie. La bella di turno (dopo Elizabeth Hurley e Heather Graham) è Beyonce Knowles, lead vocalist delle Destiny's child, impegnata con il suo personaggio di Foxxy Cleopatra a fare il verso ai film di blaxploitation degli anni Settanta che hanno reso famose attrici come Pam Grier, recentemente rivista in Jackie Brown di Quentin Tarantino. Certo, era lecito attendersi qualcosa di più da questo ennesimo confronto tra il controspione scongelato e il suo mortale nemico il Dottor Male accompagnato dal suo mini clone - Mini Me. Purtroppo, però, anche la presenza carismatica di Michael Caine rappresenta poco più che un divertissment per una franchise che sembra definitivamente avere esaurito le peraltro poche idee principali. Non ci resta che vedere e rivedere i cameo di prominenti figure del cinema hollywoodiano. Almeno quelle (come in passato la presenza di Burt Bacharach e Elvis Costello) hanno un senso ed ottengono un risultato.