Nel ventiseiesimo secolo l'Umanità si è stabilita con successo tra le stelle. La risultante Confederazione dei pianeti include umani, alieni e quasi tutti gli esseri viventi compresi tra questi due estremi. I progressi delle biotecnologie (per praticità: bitek) hanno diviso la società umana in due fazioni: Edenisti ed Adamisti.
Gli Edenisti utilizzano la tecnologia bitek per sviluppare sofisticati habitat spaziali ed astronavi che sono esseri viventi e intelligenti. La cultura edenista ha dotato tutti i suoi membri di una sorta di legame telepatico (affinità), che comprende non solo gli esseri umani ma anche le loro creazioni bitek. Inoltre la loro cultura è fondamentalmente atea. Queste caratteristiche hanno fatto bollare gli Edenisti come inumani ed eretici dagli Adamisti, coloro che rifiutano le biotecnologie e si attengono alle tradizionali religioni della Terra.
L'habitat Edenista di Tranquillity è stato "germinato" per servire da base scientifica per lo studio di un anello di detriti composto da rottami di habitat alieni. Joshua Calvert è un Adamista che spera di fare soldi facili recuperando manufatti alieni dai detriti. Quando scopre un archivio elettronico, in gran parte intatto, attira l'attenzione di Ione Saldana, attuale governante di Tranquillity, determinata a scoprire le cause della distruzione della civiltà aliena.
Ad anni luce di distanza, Quinn Dexter comincia a scontare la sua condanna a dieci anni di lavori forzati sul pianeta Lalonde, aperto di recente alla colonizzazione. Adepto di un culto satanico, Quinn complotta metodicamente per distruggere il gruppo di coloni a cui è stato assegnato e fuggire da Lalonde. Stupri, torture e omicidi sono i suoi metodi preferiti, ma così facendo involontariamente attiva un misterioso campo energetico che minaccia di distruggere sia i deportati che i coloni.
Peter Hamilton ha creato un universo vasto e multiforme, che può attirare diversi generi di lettori. Gli appassionati di hard science fiction apprezzeranno l'onnipresente nanotecnologia e l'uso preciso di termini scientifici, mentre altri si godranno il vasto assortimento di società e sottoculture che Hamilton presenta.
Non si tratta, comunque, di un universo idealizzato: la violenza, la disperazione e la rabbia esistono e vengono descritte con abbondanza di particolari, tanto da far pensare talvolta ad un romanzo horror, più che ad un'opera di fantascienza. Anche il sesso, praticato con una certa ossessione da Edenisti e soprattutto da Joshua Calvert, fa parte del quadro dipinto da Hamilton (anche se a Calvert va troppo bene: mai un rifiuto, mai un fallimento. E, sì, questa è invidia)
Ma torniamo al romanzo.Gli avvenimenti si succedono con un ritmo rapido, anche se, essendo questo il primo di una serie di quattro volumi (che a loro volta costituiscono il primo romanzo di una trilogia), non esiste una vera e propria conclusione. Ma lo si intuisce dopo i primi capitoli, quando ci si rende conto che la trama, i personaggi e i mondi presentati sono troppi per romanzo di circa trecento pagine. Non resta che attendere (e leggere) le parti successive!
Peter F. Hamilton ha creato, tra il 1996 e il 1998 una delle più vaste e spettacolari trilogie di fantascienza degli ultimi tempi. Nota come il ciclo de L'Alba della Notte si compone di La crisi della Realtà, The Neutronium Alchemist e The Naked God. Gli ultimi due romanzi sono ancora inediti in Italia.
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