Ecco Un'altra intervista agli autori e alle autrici di Casa Delos. Questa volta tocca a Davide Del Popolo Riolo, pluripremiato autore di tante storie di fantascienza. Leggiamo cosa ci ha raccontato.
Raccontati in un racconto
L’origine di ogni cosaLa stazione ferroviaria è immensa, rumorosa e caotica. Ed è affollata da adulti frettolosi, che trascinano grosse valigie. Dall’alto rimbombano stentorei annunci di treni in arrivo o in partenza, che ti assordano. Ti senti piccolo e smarrito e stringi forte la mano di papà. Se ti perdesse non avresti scampo, lo sai.Anche papà non ha molto tempo per te, in questo momento, però. Posa a terra la sua valigia ed estrae dalla tasca della giacca i biglietti. Li legge con attenzione e poi osserva il tabellone. Sono in largo anticipo, come sempre. Annuisce, soddisfatto. Si volta verso di te e sorride, con aria disattenta. Sempre tenendoti per una mano, con la valigia nell’altra, si dirige verso l’edicola della stazione. Guardi incantato, con gli occhi spalancati e le labbra socchiuse, quel tesoro da leggere. Vorresti comprare tutto ciò che vedi ma sai che non puoi.Papà compra due riviste, Panorama e L’Espresso, poi ti guarda. – Il viaggio sarà lungo, vuoi anche tu qualcosa?Speravi tanto che te lo chiedesse. Ci sono così tante cose affascinanti, però, in quell’edicola, e sai di avere poco tempo per scegliere. Se attendi troppo lui si spazientirà e non ti accontenterà più. Il tuo sguardo vola su Tex e Zagor, fumetti che conosci. Papà apprezzerebbe quella scelta, lo sai. Guardi anche le nuove uscite di Thor e dei Fantastici Quattro. Ti piacciono i super-eroi.Quasi avessero una vita propria, però, i tuoi occhi finiscono per posarsi su un libro più spesso. La copertina è bianca, con una immagine rotonda in mezzo che rappresenta una libreria piena e un robot rosso, dalle forme squadrate, che sta leggendo un volumone grande come un’enciclopedia. Non sai perché ma ti attira in modo irresistibile.– Quello – dici, puntandolo con il dito.Papà è perplesso. Afferra il libro e lo sfoglia rapidamente. – Non è un fumetto ed è spesso, lo sai vero? È un libro di fantascienza. – Tu annuisci compunto, anche se che cosa sia la fantascienza non lo sai. Papà se lo rigira ancora tra le mani. – Costa solo 3.500 lire, al limite lo leggerò io… – mormora. Lo porge all’edicolante con le sue due riviste, tira fuori il portafogli e paga.Ora non vedi l’ora di averlo tra le mani, quello strano libro, però papà lo appoggia sulla valigia che trascina via. Arrivate al vostro binario e ti siedi sulla panchina. Lui è impaziente, rimane in piedi e accende una sigaretta. Dopo tre boccate butta il mozzicone.Prima che arrivi il treno ha tempo di fumarne altre due e tu di roderti dal desiderio di guardare quel libro. Alla fine però, e sembra passata una vita, il treno arriva. Si ferma docile, proprio davanti a voi. Vi avvicinate, e tu hai bisogno dell’aiuto di papà per salirci, è troppo alto. Poi sale lui, con la valigia.Vi aggirate per il corridoio, alla ricerca di uno scompartimento libero. Papà non ha voglia di compagnia. Ne trovate uno, lui spalanca la porta scorrevole e tu ti catapulti dentro, buttandoti sull’ampia e comoda poltrona in velluto. Guardi fuori, per un attimo. La stazione ti sembra meno spaventosa, adesso che stai per lasciarla. Papà sistema la valigia sulla voliera, tenendo in mano le riviste e il tuo libro.Te lo consegna e poi accende un’altra sigaretta.Tu lo prendi, con una reverenza quasi religiosa. In quel momento non hai idea di che cosa voglia dire ma lo ricorderai per sempre: è il tuo primo libro di fantascienza. Lo apri e cominci a leggerlo. Racconta di un ragazzino che a undici anni comincia a scrivere racconti, e si dedica alla sua passione, la fantascienza. Dei primi tentativi andati a vuoto, della delusione dei rifiuti e della gioia dei primi successi. È molto emozionante. Ti senti coinvolto dalla sua vita. Che cosa magnifica essere uno scrittore di fantascienza, pensi. Torni alla copertina per rileggere il titolo: Asimov Story. La storia e le storie introvabili di Isaac Asimov.Isaac Asimov deve essere il più grande scrittore del mondo, decidi.Il treno parte, lento e sobbalzante, ma te ne accorgi appena. Stai leggendo La minaccia di Callisto. Che può importarti del treno che ti riporta a casa?
Racconta il tuo viaggio con Delos
La mia storia di scrittore è iniziata con Delos, con il premio Odissea per l’esattezza, cui ho partecipato dopo anni di tentativi falliti con tante case editrici. Avevo anzi deciso, se anche il premio Odissea non avesse portato risultati, di smetterla con l’ambizione di pubblicare e di continuare a scrivere solo per me e gli amici. Invece lo vinsi, dopo un’attesa che mi parve interminabile, e ancora ricordo la mail di Silvio Sosio con cui me lo comunicò: “Salve Davide, ti scrivo per darti una buona notizia. Il tuo romanzo ha vinto il premio Odissea!” Da allora con Delos ho pubblicato altri due romanzi e undici racconti, sono apparso più volte su Robot e su Delos SF, ho partecipato a diverse antologie da loro pubblicate … insomma, Delos è per me un po’ casa mia, per usare la metafora del viaggio utilizzata nella domanda è il porto sicuro e confortevole a cui tornare e che non mi delude, perché so che cosa aspettarmi. Ed è anche un luogo in cui so di trovare persone amiche, con cui mi piace chiacchierare, raccontare i miei progetti perché mi ascoltano.
Racconta cosa prevede il tuo futuro da scrittore (progetti, pubblicazioni e anche sogni e desideri del tuo io scrittore)
La mia grande aspirazione è sempre stata quella di far leggere i miei romanzi di fantascienza anche a chi di solito la fantascienza non la legge. Di allargare la platea dei lettori, insomma. Vasto programma, direbbe qualcuno, che sono molto molto lontano dal raggiungere. Io però sono tenace e non demordo. Per questo l’ultimo mio romanzo è molto ibrido (amo ibridare, tra le altre cose), e si scopre soltanto alla fine che è un romanzo di fantascienza. Prima può sembrare un romanzo storico, o un fantasy storico-mitologico. Il mio progetto attuale è quindi trovare il modo di portare questo romanzo ai lettori che non leggono fantascienza. Se non ci riuscirò, proverò a scrivere altro, sempre con lo stesso obiettivo in testa.
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