“La parola che significa mondo è foresta”, The Word for World is Forest, questo era il titolo originale del romanzo breve di Ursula K. Le Guin, Premio Hugo nel 1973, tradotto in Italia da Riccardo Valla per l'Editrice Nord quasi cinquant'anni fa e oggi, nella stessa traduzione (ottima peraltro), riproposto da Mondadori col titolo Il mondo della foresta. Il libro esce negli Oscar Moderni, confermando la volontà della casa editrice di posizionare l'autrice californiana, come già accaduto con Dick e Ballard, tra i grandi della letteratura tout-court, il che non può farci che piacere.

Il libro

Il “mondo della foresta” è il pianeta Athshe, abitato da una specie umanoide di “piccoli ometti verdi” che ha dato origine a una civiltà pacifica, basata sulla conoscenza di sé e sull’armonia dello spirito. I coloni venuti da Terra lo chiamano New Tahiti, ne sfruttano la popolazione, che considerano inferiore, e ne predano le risorse abbattendo indiscriminatamente gli alberi per inviare il prezioso legname sul loro lontanissimo mondo, dal quale la vegetazione è scomparsa. I miti nativi di Athshe si scontreranno loro malgrado con il modo di vivere rapace dei terrestri, imparando cosa siano l’avidità, la violenza, la vendetta. Sesto libro del “ciclo dell’Ecumene”, Il mondo della foresta (Premio Hugo nel 1973 per il miglior romanzo breve) parla di sopraffazione e resistenza, della perdita dell’innocenza e del potere del sogno. In una trama fantascientifica che riecheggia gli eventi del Vietnam, racchiude, con toni talora crudi, talora fiabeschi, i temi cari a Le Guin: l’eterna dialettica tra bene e male, l’incontro di culture, l’armonia con la natura, la pace.

L'autrice

Ursula K. Le Guin (Berkeley, California, 1929 – Portland, Oregon, 2018), figlia di un noto antropologo e di una scrittrice, ha pubblicato il primo racconto nel 1962 ed è divenuta famosa nel 1969 vincendo sia il premio Nebula che il premio Hugo per La mano sinistra del buio. Nel 1974 ha ottenuto gli stessi riconoscimenti per I reietti dell'altro pianeta. Anarchica e femminista, è una delle rare esponenti della fantascienza utopica contemporanea ed è una scrittrice capace di toccare temi profondi e attuali, dai diritti civili, al pacifismo, all'ambiente. Ha dato vita tra gli altri al mondo di Terramare e a quello dell'Ecumene.

Ursula K. le Guin, Il mondo della foresta (The Word for World is Forest, 1972) traduzione di Riccardo Valla, Oscar Moderni, Mondadori, pagg. 168, euro 13.