Climate fiction in salsa lovecraftiana, potrebbe essere una descrizione per questa novella pubblicata da Zona 42 nella collana di testi brevi 42 nodi. La storia di Adam Nevill comincia alla fine: nel 2055, quando ormai la catastrofe climatica è alla sua conclusione più drammatica e inevitabile. È solo allora che qualcosa si risveglia da quell'abisso dove colui che non è morto vive in eterno. Call the name, tradotto in italiano come Una lenta marea oscura.
Il libro
È il 2055 e ormai è troppo tardi: cambiamento climatico, guerre, carestie e una nuova grande estinzione di massa segnano il rovinoso appassire della vita sul pianeta, un disastro annunciato di cui nessuno ha voluto riconoscere le avvisaglie.
Cleo è testimone della tragedia dalla sua casetta nel sud dell’Inghilterra. Ormai è vecchia e stanca e l’entità della catastrofe così grande che nemmeno sente di percepirne più l’orrore.
Eppure, sa che dietro il collasso ecologico si nasconde qualcosa di più antico, un’entità talmente inconcepibile da aver influenzato la vita sul pianeta solo scegliendo di dormire per un po’. Ma il sonno del titano è finito, e mentre la natura morente ha ricominciato a cantarne il nome, la comunità in cui Cleo vive inizia a cambiare.
Adam Nevill usa la consolidata tradizione dell’orrore cosmico per ridefinire l’agentività dell’essere umano di fronte a disastri ecologici su larga scala e dare una forma alla minaccia esistenziale di una fine improrogabile.
L'autore
Autore britannico di romanzi e racconti dell’orrore Adam Nevill con le sue opere ha vinto l’August Derleth Award e il British Fantasy Award.
Dai suoi romanzi The Ritual e No one gets out alive sono stati tratti i due omonimi lungometraggi.
Adam Nevill, Una lenta marea oscura (Call The Name, 2016) traduzione di Maurizio Totaro, 42 Nodi, Zona 42, pagg. 96, euro 10,90, ebook euro 5,49.
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