I social non sono tutti uguali. Qualcuno ne fa una differenza di età degli utenti, qualcuno di approccio – quello più per i video, quell'altro più per le immagini – ma anche questo non basta. Le modalità in cui si comunica, le comunità che si formano, contribuiscono a dare ai social una sorta di anima, qualcosa di simile all'anima di una città, se volete. Twitter, uno dei social più antichi, si è sempre distinto per l'apertura che consente a chiunque di leggere e commentare cose scritte da chiunque, senza rinchiudersi in una cerchia di amici come accade su Facebook. La sua anima era caratterizzata da un dibattito aperto, a volte duro, ma spesso interessante.
Come è noto, un paio d'anni fa Elon Musk ha acquistato Twitter, rinominandolo X. Da allora è cominciata una doppia deriva: da una parte quella di Twitter, ora X, che controllava sempre meno ciò che veniva postato aprendosi alle peggiori realtà, dall'altra quella di Elon Musk che scendeva in politica in modo sempre più attivo come sostenitore dell'estrema destra e di Trump. E facendo di X la sua arma, promuovendo e favorendo la visibilità dei post suoi e dei suoi sostenitori.
Insomma, l'anima di X è drammaticamente cambiata e tanti utenti, soprattutto in questi giorni, lo stanno abbandonando. Proprio mercoledì il famoso quotidiano britannico The Guardian ha annunciato che non posterà più sul social di Elon Musk, non potendo accettare di vedere i suoi contenuti fianco a fianco con post nazisti, razzisti, suprematisti.
Fantascienza.com e gli altri siti Delos (FantasyMagazine.it, HorrorMagazine.it, ThrillerMagazine.it, SherlockMagazine.it) già da fine ottobre hanno smesso di postare le proprie novità su X. Da oggi, potete trovarci e seguirci, se volete, oltre che su Facebook anche su BlueSky, il nuovo social creato da Jack Dorsey (il creatore di Twitter) sul quale si stanno "trasferendo" tante persone deluse da X. Il nostro profilo è all'indirizzo https://bsky.app/profile/fantascienza.com, oppure cliccate sulla farfalla nella colonna a destra.
Fantascienza.com è anche su Facebook; non abbiamo invece al momento account su Instagram e sulla sua variante testuale Threads perché non prevedono accessi programmabili per postare link.
1 commenti
Aggiungi un commentocerto, una piattaforma si ritiene libera se la pensi come chi la dirige. Comunque potrò sbagliarmi ma non ho sentito che X chiude o blocca gli account come faceva Twitter.
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