Sono passati, in fondo, solo cinquantuno anni da quando, nel 1973, Harlan Ellison cominciò a lavorare sulla sua terza antologia, Last Dangerous Visions. Negli anni precedenti, 1967 e 1972, erano uscite Dangerous Visions e Again Dangerous Visions, due antologie diventate leggendarie per i contenuti innovativi, dirompenti. Diversi dei racconti contenuti avevano vinto i maggiori premi del settore. La terza avrebbe dovuto essere la più grande. Ellison aveva raccolto più di cento racconti, per oltre sei milioni di caratteri, da suddividere in almeno tre volumi.

Qualcosa però si bloccò. Passavano gli anni e l'editore non riceveva nulla. Gli autori siu lamentavano per i racconti bloccati, qualcuno cominciò a ritirarli. L'antologia divenne una barzelletta. Last Dangerous Visions resterà un peso sull'anima di Ellison fino alla sua morte, nel 2018.

Nel novembre 2020 lo sceneggiatore J. Michael Straczynski, che aveva lavorato con Ellison a Babylon 5, annuncia l'intenzione di rimettere mano all'antologia. Molti racconti sono ormai stati ritirati, e in ogni caso le dimensioni immaginate da Ellison non sono più verosimili. Straczynski salva il salvabile e lo integra con lavori nuovi di autori contemporanei. Dopo quattro anni di lavoro, il libro è finalmente a un punto di lavorazione abbastanza avanzato da consentire all'editore, Blackstone Publishing, di metterlo in prevendita.

Alla fine, il volume è risultato di dimensioni “umane”, 450 pagine, solo 17 dollari in versione paperback. Tra gli autori presenti nel volume Max Brooks, Edward Bryant, Cecil Castellucci, James S. A. Corey, Howard Fast, P. C. Hodgell, Dan Simmons, Robert Sheckley, Adrian Tchaikovsky, Mildred Downey Broxon e Cory Doctorow.

Il libro è disponibile in varie versioni su Amazon.com.

Per un racconto più dettagliato dell'odissea di Last Dangerous Visions rimandiamo all'articolo di Antonino Fazio The Last Dangerous Visions. Le visioni pericolose che nessuno vide mai, pubblicato su Robot 91.