Si possono possedere le parole? Certo, è il capitalismo, baby. E negli Stati Uniti, finora, la parola "supereroe" era di proprietà congiunta di Marvel e DC Comics. "Superhero" risultava infatti essere un marchio registrato, tuttavia come riportato dal portale di informazione Reuters, l'ufficio statunitense preposto ha appena scombinato le carte in tavola. La richiesta di togliere il trademark dalla parola arriva dal fumettista R.J. Richold, creatore della serie Superbabies, a cui è stato ingiunto dai legali di DC Comics di non usare la parola per la sua proprietà intellettuale. In seguito alla richiesta della major, Richold ha presentato una petizione per "liberare" i supereroi, sostenendo che le due aziende non avrebbero diritto di rivendicare la proprietà di un intero genere
come fanno dal 1967. In seguito alla mancata risposta di Marvel e DC, il tribunale ha perciò deciso di limitare i poteri delle due superpotenze del fumetto (e del cinema) liberando la parola con grande soddisfazione dell'avvocato di Richold, Adam Adler, che ha affermato come questa sia stata
non solo una vittoria per il mio cliente, ma un trionfo per la creatività e l'innovazione. […] Confermando il posto dei SUPEREROI nel dominio pubblico, abbiamo salvaguardato il concetto come simbolo di eroismo disponibile per chiunque voglia raccontare storie.
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