L’universo artistico e letterario della fantascienza ha descritto molti futuri possibili – utopici o distopici – sorprendendoci spesso con intuizioni che hanno trovato riscontro nella realtà. Artiste/i e autrici/ori hanno immaginato mondi lontani nello spazio e nel tempo, reinterpretando spesso eventi passati e offrendo nuove chiavi di lettura del presente. Il progetto espositivo nello spazio Agorà Odissea nel futuro, visitabile dal 21 settembre, invita a esplorare i temi della fantascienza attraverso romanzi, film, fumetti, videogiochi, opere artistiche e multimediali e a riflettere sulle possibili evoluzioni della nostra società. Con un apparato testuale, iconografico, multimediale e di oggetti, Odissea nel futuro si concentra su alcuni temi della fantascienza – arte, natura, società, tecnologia – per immaginare le tante e disparate strade possibili che il mondo sta prendendo.
Spiega Patrizia Famà, direttrice dell’Ufficio Programmi per il pubblico:
Il nuovo tema che viene presentato in MUSE Agorà si pone come obiettivo la creazione di uno spazio di dialogo nel quale, attraverso il racconto di autrici e autori, l’incontro con esperte/i e una rappresentazione anche iconografica e multimediale per la fruizione autonoma, si possa portare all’attenzione del pubblico come la realtà e l’immaginario siano interdipendenti. “Odissea nel futuro” si racconta attorno a quattro macro-temi principali e con una selezione di romanzi, fumetti, film, serie TV, videogiochi: ciascuna delle opere presenti mostra nuove chiavi di lettura, consultabili dal pubblico.
I temi trattati
Tecnologia: molte opere di fantascienza hanno provato a immaginare futuri in cui scienza e tecnologia sono progredite a tal punto da garantire un progresso in settori come l’industria, i trasporti, la medicina, l’economia e il vivere quotidiano. In questa sezione immaginiamo la tecnologia del futuro che potrà migliorare il benessere del presente, con un occhio attento a un tema oggi molto attuale, l’intelligenza artificiale, resa mediante un’installazione interattiva.
Società: la fantascienza è uno strumento sociologico molto potente. Soprattutto nel corso del Novecento (ma già nel secolo precedente) ha provato a ipotizzare delle società riorganizzate secondo canoni scientifici, che hanno portato a descrivere talvolta utopie, cioè mondi “perfetti” o più spesso distopie, ovvero civiltà sotto governi totalitari e autocratici. Il mondo contemporaneo è ben diverso da quello antico e ipotizzare come cambieranno in futuro il lavoro, le relazioni sociali, i ruoli dei cittadini è un problema molto attuale per la sociologia.
Natura: nel confronto tra società e tecnologia, essere umano e macchina, non si deve trascurare quello che è il rapporto con l’ambiente, i cui ritmi sono ben diversi. La fantascienza ha immaginato mondi in cui l’umanità ha annientato la natura per i propri interessi, altre volte in cui la natura è dominante, ponendo l’accento su come stia cambiando nella società contemporanea il nostro rapporto con essa.
Arte: pittura, architettura, musica e altre forme d’arte sono sempre state un indicatore dello stato di una civiltà evidenziando temi e argomenti di discussione al pari della letteratura. L’immaginario della fantascienza ha riconosciuto all’arte un ruolo centrale in molti futuri possibili.
Il percorso espositivo
Spiegano i curatori del progetto Robert Burli, Christian Lavarian e Luca Scoz:
Le quattro macro-aree sono presentate ciascuna attraverso testi, immagini, oggetti e multimedia che ne introducono le tematiche attraverso una breve descrizione. In ognuna sono presenti delle opere provenienti dalla collezione Archivio Arte Contemporanea di Stefano Giovanazzi, accompagnate da video di famosi film di fantascienza e immagini di futuri generati dall’intelligenza artificiale. A fianco dell’installazione centrale il grande ledwall trasmette una timeline che mette a confronto numerose opere di fantascienza con i futuri che esse hanno descritto. Durante l’apertura della mostra avremo una fitta agenda di appuntamenti a tema per il pubblico e le scuole, con figure del mondo della letteratura, scienza, educazione e museologia.
Tra gli highlight della mostra, un sistema “futuristico” per generare ossigeno dalle alghe, uno dei primi “costumi” della fantascienza da un’opera italiana del 1930 e un divertente gioco con l’intelligenza artificiale, per scoprire se sei un umano oppure un androide.
Attività collaterali per il pubblico
La mostra sarà completata da una serie di eventi collaterali rivolti sia alle scuole che al pubblico. Tra questi, un viaggio nell’universo della fantascienza per conoscere il movimento Solarpunk, esplorare le opportunità dell’Intelligenza Artificiale, ripercorrere la storia dei romanzi e fumetti fantascientifici e riflettere sull’impatto che le innovazioni tecnologiche hanno portato alla nostra quotidianità.
8 ottobre 2024 alle 18.30 : Produrre una poetica del futuro
Dialogo con Franco Ricciardiello, scrittore vincitore del Premio Urania e founder del collettivo Solarpunk Italia. Lo straripante genere distopico ha fagocitato la fantascienza: il suo immaginario reazionario dà per scontata la sottomissione del Naturale all’Artificiale, la degradazione dell’ambiente oltre il limite del non ritorno. Il Solarpunk invece si ribella a questa narrazione pessimista; immagina un futuro sostenibile, collettivo, equo, ecologico, inclusivo e agisce per renderlo possibile. Il Solarpunk è la poetica del futuro.
15 ottobre 2024 alle 18.30: Il futuro delle IA
Dialogo con Stefano Oss e Jacopo Staiano (Università di Trento). Il tema dell’Intelligenza Artificiale è sempre più attuale nella nostra società. Dalle visioni pionieristiche di Alan Turing, passando per i racconti di fantascienza, molte persone hanno immaginato mondi popolati da macchine in grado di pensare, fino ad arrivare all’IA generativa odierna, che crea arte e scrive racconti. Come possiamo oggi rapportarci con l’IA e quali conseguenze può avere nella nostra vita di tutti i giorni?
22 ottobre 2024 alle 18.30; Fascino narrativo e utilizzo concreto della fantasia scientifica
Dialogo con Luigi Bona, direttore del Museo del Fumetto WOW di Milano. Una magnificata cavalcata nella storia della fantascienza, dalla golden age degli anni ‘30 e ‘40, alla sua diffusione in Italia con la rivista Urania, al boom degli anni ’50 quando romanzi e fumetti ci descrivono un futuro a portata di mano. Dopo l’allunaggio nel 1969 la fantascienza cambia rotta, aprendosi ai temi della società, dell’economia e della politica ed entrando in un’età “adulta”, ugualmente piena di storie fantastiche e futuri possibili.
29 ottobre 2024 alle 18.30: Tecnoprofezie
Dialogo con Silvia Casolari e Davide Monopoli, founder e direttori del MUFANT – Museo del Fantastico e della fantascienza di Torino. Il telefono cellulare, i visori VR, le stampanti 3D, l’iPad ma anche la TV, il radar, gli aerei, i robot e l’intelligenza artificiale, sono invenzioni che hanno cambiato e stanno cambiando il mondo in cui viviamo. Ma c’è un altro minimo comune denominatore fra queste rivoluzionarie innovazioni tecnologiche: prima di diventare realtà sono state fantasie raccontate dalla fantascienza, sono apparse per la prima volta nelle opere fantascientifiche, letterarie oppure televisive, cinematografiche, videoludiche, e solo successivamente nei laboratori delle/gli scienziate/i.
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