I biondi sarebbero a rischio di estinzione e scompariranno completamente dalla faccia della Terra entro duecento anni. E' questa la conclusione cui si diceva fosse giunto lo studio commissionato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità a un team di scienziati tedeschi, i quali avrebbero considerato le persone portatrici del gene dei capelli biondi ormai troppo poche nel mondo per perpetuare a lungo una simile caratteristica somatica recessiva nelle nuove generazioni. E' vero infatti che per avere i capelli biondi, entrambi i genitori devono possedere i capelli biondi, ma niente fa presumere che le probabilità che questo si verifichi saranno sempre meno. Secondo la bufala, rimbalzata ai quattro angoli del globo e riportata tra l'altro da autorevoli quotidiani, dal Washington Post al London's Daily Star fino al sito del nostro Le Scienze, e da altrettante televisioni come CBS, CNN, BBC, ABC, gli ultimi biondi sarebbero destinati a nascere in Finlandia che, attualmente, è la nazione al mondo che conta la più alta percentuale di biondi. La notizia in questione era anche corredata dalla tanto curiosa quanto assurda spiegazione che il fenomeno fosse incoraggiato dalle tinture per capelli che renderebbero le bionde artificiali più "appetibili" di quelle naturali! La notizia ha fatto pure scomodate le opinioni degli esperti, che in effetti hanno contraddetto il risultato del fantomatico studio. Interpellato in proposito, Jonathan Rees, professore del Dipartimento di Dermatologia dell'Università di Edinburgo, ha affermato infatti che non ci sono ragioni per cui biondi dovrebbero essere in pericolo. "I geni non scompaiono," ha detto. "A meno che non costituiscano uno svantaggio." Ad ogni modo alla fine è dovuta intervenire l'OMS, che in un comunicato ufficiale ha puntualizzato di non aver mai commissionato una simile ricerca. Pare che le origini della notizia siano state rintracciate in un vecchio articolo comparso due anni fa su una rivista femminile tedesca chiamata Allegra, nel quale veniva citato un antropologo dell'OMS che, in realtà, non aveva mai lavorato per l'OMS. Insomma, i biondi per ora possono stare tranquilli: non sono ancora una specie protetta!