Aveva già vinto nel 2021, Davide Camparsi, prolifico autore veronese già vincitore tra le altre cose anche di due premi RiLL. Questa volta si aggiudica il Premio Robot 2024 con un racconto che prende spunto da un fenomeno psicologico reale e stranissimo: il jamais vue.
Su questa base l'autore, nel racconto In principio era il Verbo che la giuria, composta da Francesco Lato, Salvatore Proietti e dal direttore della rivista Silvio Sosio, costruisce un mondo fantastico e metaforico, che evoca Borges, Ted Chiang e i miti biblici.
Il direttore della rivista e presidente della giuria però vuole segnalare anche un altro racconto: Quando i morti non si raffreddano, di Samuele Nava, che immagina un mondo dove Caino ha rinunciato alla vita per restituirla ad Abele, creando così una nuova regola secondo cui chi viene ucciso può essere riportato in vita dalla morte del suo assassino.
Il racconto vincitore uscirà sul numero 101 di Robot, quello di Nava e gli altri finalisti – Il mondo al contrario di Francesco Ferrara, Il sintosenziente e la fantasima di Elisa Franco, Il culto della Singolarità di Agostino Langellotti e Sebastian di Vanni Santin – sui prossimi numeri della rivista.
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