Se la scoperta dei planetologi di Munster si dovesse rivelare corretta come sembra, dovremo rivedere tutta la cronologia dell'evoluzione geologica e biologica del nostro pianeta e del nostro "cugino" Marte.
Il gruppo di ricercatori tedeschi guidati dal dottor Thorsten Kleine, in collaborazione con colleghi americani dell'Università dell'Arizona, avrebbero infatti dimostrato che la formazione del nucleo e del mantello terrestre si sarebbe svolta prima e molto più velocemente di quanto si credeva. I risultati dei modelli suggeriscono infatti che il nucleo metallico terrestre iniziò a formarsi tra i 20 e i 30 milioni di anni dopo la formazione del Sole, mentre precedenti prove geologiche avevano stimato tale periodo intorno ai 50 milioni di anni.
La prova di questa teoria è stata trovata nel rapporto isotopico di alcuni elementi rari come l'afnio 182 e il tungsteno 182, presenti in tracce nelle rocce dei corpi celesti, ma abbondanti al tempo della formazione del Sole e quindi al momento della nascita del Sistema Solare. Questi elementi fungono da orologi radioattivi cosmici e, conoscendone il tempo di dimezzamento, è possibile datare con esattezza l'età di un campione che li contiene. L'afnio ha un tempo di dimezzamento radioattivo di circa 9 milioni di anni, dopodiché decade nel tungsteno 182. Ciò significa che, considerando ad esempio 1 grammo di afnio 182, dopo 9 milioni di anni si avranno 0.5 g di afnio e 0.5 g di tungsteno. Dopo altri 9 milioni il mezzo grammo di afnio sarà a sua volta dimezzato e si avranno così in totale 0.25 g di afnio e 0.75 g di tungsteno e così via. Il rapporto tra le quantità dei due isotopi consente quindi una datazione affidabile delle rocce.
Gli scienziati tedeschi hanno così analizzato il rapporto afnio/tungsteno in frammenti di meteoriti di origine marziana, in meteoriti che non avevano mai fatto parte di pianeti e in campioni di roccia prelevati dal mantello terrestre e le conclusioni sono state inaspettate. "La formazione del nucleo e il relativo accrescimento del pianeta si è completato nei primi 30 milioni anni di vita del Sistema Solare," ha detto Thorsten Kleine. "E il nucleo di Marte si è formato in circa 13 milioni di anni. Questo probabilmente significa che tutti i pianeti del Sistema Solare si sono formati molto più velocemente di quanto pensavamo".
A dare ancor maggior credito alla scoperta è stata la conferma, con risultati quasi identici, di analoghe analisi effettuate su campioni diversi da un team di ricercatori dell'Università di Harvard. Ma non c'è da preoccuparsi. Se Terra e Marte sono davvero più vecchi, non lo dimostrano affatto!
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