La serie cinese tratta da Il Problema dei Tre Corpi ha fatto il suo debutto su CCTV il 15 gennaio. La prima stagione è composta da trenta episodi e interpretata da Zhang Luyi, Yu Hewei, Lin Yongjian, Li Xiaoran, Kenan Heppe e Jin Chen. Stiamo, ovviamente, parlando di un prodotto dell’entertainment cinese per il pubblico cinese e trasmesso sulla TV di stato cinese, quindi approvata dal governo, il che vuol dire che la censura ha costretto gli autori a tralasciare le scene che descrivono gli effetti più duri della Rivoluzione Culturale e i suoi effetti sul personaggio più importante della storia. Lo studio Tencent, a cui si deve la produzione della seria, ha rilasciato la serie per lo streaming gratuito in tutto il mondo sul proprio canale YouTube ufficiale, sulla propria app di streaming e sul servizio di streaming Viki. Il tutto è stato fatto senza particolare marketing per attirare l’attenzione su di esso.
L'adattamento televisivo cinese ha impiegato sette anni per decollare a causa di quelle che venivano definite le difficoltà intrinseche del libro: una storia fin troppo scientifica in alcuni momenti, tuttavia ciò che i creatori della serie hanno fatto è stato adattare fedelmente il libro lavorando solo nell’aggiungere più personalità, motivazione e legami emotivi tra i personaggi per radicare la storia nel contesto umano.
La serie si può tranquillamente definite imperfetta, ma per chi ha letto il romanzo la sua visione è essenziale.
Innanzitutto è ormai accettato che non solo Hollywood o il Regno Unito riescono a produrre importanti fiction di fantascienza, come facilmente riscontrabile su diverse piattaforme di streaming.
L'adattamento ha un ritmo spesso lento e ripetitivo, presumibilmente perché i produttori originariamente avevano pianificato una stagione di venti o ventidue episodi, ma le emittenti orientali richiedono, come d’uso, un conteggio minimo di trenta episodi. Mentre i protagonisti cinesi sono ben sfaccettati quasi tutti i personaggi occidentali sono interpretati in modo superficiale e non hanno nemmeno l'accento corretto, altro problema frequente con i film e la televisione cinesi. La maggior parte degli attori occidentali sembrano usciti da un casting casuale di occidentali trovati in un bar, con tanti saluti alla verosimiglianza. Tuttavia, le parti della serie funzionano, e sono tante, sono altrettanto buone quanto qualsiasi programma televisivo britannico o hollywoodiano, specialmente nell’introduzione di sfumature emotive e sottotesti nella storia in cui il libro mancava, ma senza per questo snaturarne lo svolgimento.
È legittimo chiedersi quanto Il problema dei tre corpi sia propaganda. In realtà lo è, ma solo nel senso che qualsiasi spettacolo di qualsiasi paese è propaganda della propria cultura. È un po’ come vedere una qualsiasi rappresentazione dell’Italia in un film di Hollywood a confronto con un film italiano.
Insomma, se vi siete già confrontati con le fiction cinesi, siete invitati a dare una possibilità alla vera serie originale. Se la cosa non vi aggrada, c’è sempre quella di Netflix ma, soprattutto, resta immutato il piacere di leggere i tre libri di Liu Cixin, una lettura che non vi lascerà delusi.
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