Probabilmente nessun autore sta al pari di Philip José Farmer nello scrivere storie con protagonisti presi dalla letteratura; Tarzan, Doc Savage, Phileas Fogg sono solo alcuni di questi.

Quante possibilità aveva la voce narrante di Moby Dick, il marinaio Ishmael, di sfuggire alle grinfie dell'alfiere del pastiche letterario?

Nessuna, infatti dopo essere stato salvato dalle acque dell'Atlantico dalla Rachel finisce in un varco temporale e precipita sulla superfice di una Terra del futuro molto diversa dalla nostra.

Pianeta d'aria racconta di come i mari siano ridotti a pozze di salamoia, la terraferma dominata da letali piante carnivore, mentre gli uomini vivono in città sospese nel cielo e volano su bizzarre aeronavi.

Ishmael incontra la principessa Namalee e con lei dovrà affrontare la terribile Bestia Viola della Morte Pungente, più una caravella portoghese che un cetaceo ma comunque gigantesca e letale.

Il libro

E se l’unico sopravvissuto della nave baleniera Pequod di Moby Dick, Ismaele, fosse caduto in uno squarcio nello spazio-tempo per finire in una Terra alternativa, del futuro o di un universo parallelo?

È questo lo straniante presupposto con cui si apre Pianeta d’aria di Farmer.

Il nuovo mondo trovato dal superstite per eccellenza è strano e spietato. Ci sono piante succhiasangue e un sole rosso, terre aride dove un tempo si estendeva l’oceano e creature enormi come balene… ma che volano in aria, con tanto di marinai del cielo che danno loro la caccia.

Ismaele apprende la lingua e le usanze di questo mondo dalla Namalee, scampata a propria volta alla morte durante la distruzione della sua città.

Ma la strada per la salvezza, se mai per loro ce ne sarà una, è ancora lunga… e passa per gli oceani dell’aria. 

L'autore 

Philip J. Farmer, nato nel 1918 a Terre Haute, Indiana, inizia la sua folgorante carriera nel 1952 con il racconto The Lovers: rifiutato da Astounding SF e altre riviste, esce su Startling Stories.

Ampliato a ro-manzo nel 1961, Gli amanti di Siddo (Urania Collezione n. 63) è considerato uno dei capolavori più ingegnosi della fantascienza moderna.

Farmer è noto soprattutto per i cicli del Mondo del Fiume e dei Fabbricanti di Universi, nonché per i racconti di Relazioni aliene (1960) e i romanzi singoli Gli anni del Precursore (1960) e L’inferno a rovescio (1964).

Philip Jose Farmer, Pianeta d'aria (The Wind Whales of Ishmael, 1971), traduzione di Alfredo Pollini, Urania Collezione 251, Mondadori, euro 6,90, ebook euro 4,99.