Non è da tutti avere più di un universo cinematografico alla volta dedicato, certo, ma non è da tutti neanche essere un kaiju di quasi settant'anni diventato simbolo di un'intera nazione. Stiamo parlando, ovviamente, di Godzilla, il re dei mostri immaginato nel 1954 dal produttore Tomoyuki Tanaka come esorcismo e commentario al bombardamento atomico subito meno di un decennio prima dal popolo giapponese. Se in occidente il titano è protagonista – insieme a Kong, Mothra, e gli altri kaiju di proprietà della casa di produzione Toho – del MonsterVerse di Legendary Pictures e Warner Bros. Pictures, nella sua terra di origine i film dedicatigli sono, al momento, più di trenta. Il trentatreesimo, Godzilla Minus One, è da oggi nei cinema e prosegue l'Era Reiwa inaugurata nel 2016 con Shin Godzilla – scritto e diretto dal padre di Neon Genesis Evangelion, Hideaki Anno – e proseguita con la trilogia d'animazione Il pianeta dei mostri, Minaccia sulla città, e Mangiapianeti. Godzilla Minus One, diretto da Takashi Yamazaki, inaugura l'anno di celebrazioni per il settantesimo anniversario del franchise e si ripropone, almeno nello spirito, come un prequel del Godzilla originale, diretto da Ishirō Honda.
Il film
1945, la fine della seconda guerra mondiale: il pilota kamikaze Kōichi Shikishima effettua un atterraggio di emergenza su un'isola nipponica che viene attaccata, nel cuore della notte, da una creatura gigantesca e mortale. Tokyo, 1947: sopravvissuto all'attacco del kaiju, Kōichi cerca di superare i sensi di colpa e ricostruirsi una vita tra le macerie post-belliche. Ma Godzilla è pronto ad attaccare, e il pilota adesso ha qualcosa di più importante del suo onore, da difendere.
2 commenti
Aggiungi un commentoPiccola promozione: mi permetto di segnalare che questa sera Godzilla Minus One viene proiettato anche nella Svizzera italiana, in esclusiva al festival Altroquando (www.altroquando.ch).
Film non perfetto ma notevole, se si pensa che ha SOLO 15 milioni di dollari di budget. Fa vergognare qualsiasi cosa prodotta da Disney (ogni riferimento a The Marvels e compagnia bella è puramente casuale).
Personalmente avrei gradito un finale diverso, mi è sembrato un po' uno scivolone, ma se uscissero più film di questo tipo staremmo tutti meglio.
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