Partiamo da un dato incontrovertibile. Solo negli Stati Uniti, la pellicola ha incassato 335,1 milioni, mentre nel resto del mondo 816,9 milioni, arrivando così a un totale di ben 1 miliardo 152 milioni e rotti. All’inizio, nessuno ci avrebbe scommesso. Né i vertici della Warner/DC, né il regista e il cast. Ma è successo. Il film è diventato il maggiore incasso per un film tratto da fumetti DC Comics. Più di Superman, più di Batman. Stiamo parlando di Aquaman (2018), film diretto da James Wan e con un cast formato da buoni attori: Jason Momoa, Amber Heard, Willem Dafoe, Yahya Abdul-Mateen II, Temuera Morrison, Nicole Kidman, Patrick Wilson e Dolph Lundgren.
L’ovvietà è stata quella di mettere subito in cantiere una seconda pellicola. Ma qui sono iniziati i problemi. Già perché Aquaman 2, come è stato inizialmente ribattezzato, è diventato un flop prima ancora di andare nelle sale e giocarsi le sue carte con il pubblico di appassionati del cinema supereroistico, e in particolare di quello del DC Universe.
Cos’è successo? In prima battuta ci sono stati i riscontri dei cosiddetti test screening, in pratica per i grandi blockbuster di Hollywood vengono organizzate delle proiezioni per il pubblico, non per i critici o i giornalisti, proprio per le persone normali. Gli Studios vogliono così testare la riuscita di una pellicola. Per Aquaman 2, molti che sono andati a vedere in anteprima la pellicola durante questi test screening sono andati via più o meno alla metà del film. I commenti sono stati del tipo: “terribile” e “noioso”. Soprattutto questa seconda parola è stata la più usata. Come si sa, ai tempi dei social, il passa parola è stato velocissimo e si è ampiamente diffuso un generale disprezzo per il film di Wan. O, come si usa dire in gergo, i commenti sono diventati subito virali. Per cui il film è diventato un flop prima ancora di uscire.
Ma non solo. Prima dei test screening, c’era già stata la polemica sulla partecipazione dell’attrice Amber Heard. In un ruolo non certo secondario, anzi. Come è noto, la Heard ha divorziato dall’attore Johnny Depp e ne è seguita una causa per diffamazione, con accuse reciproche di violenze e abusi (per la cronaca la causa è stata vinta da Depp il 1° giugno 2022 con un accordo stipulato con la Heard tenuta a risarcirlo con 10 milioni di dollari), durata per due settimane che ha avuto un eco mediatica senza precedenti. L’attrice è così diventata invisa ai fan di Deep, che però forse sono anche spettatori di Aquaman. Molti, infatti, chiesero l’allontanamento dell’attrice dal film, il problema è che il film era già stato ripreso. Così la soluzione è stata quella di ridurre le scene con la Heard e questa scelta ha, forse, pregiudicato un po’ la trama e la tenuta della storia della pellicola.
Dopo i commenti sul film, Jason Momoa, l’attore che interpreta Aquaman, ha poi dichiarato di volersi allontanare dal ruolo e pare che per lui si siano aperte le porte della Marvel per il debutto in un nuovo ruolo da supereroe.
Insomma, non c’è stata pace per questa pellicola, che ora uscirà in Italia il 20 dicembre prossimo con il titolo Aquaman e il Regno perduto. La trama? Eccola: non riuscendo a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di annientare Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta, in possesso del potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola, è più temibile che mai. Per sconfiggerlo Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per forgiare un’improbabile alleanza. Insieme dovranno mettere da parte le loro divergenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman, e il mondo intero, da una distruzione irreversibile.
Non resta che attendere e capire se il film è davvero così “terribile” e “noioso” come hanno affermato i primi spettatori nel test screening e se sarà un flop annunciato, oppure se diventerà una sorpresa al botteghino, come lo è stato il primo film. Ai posteri spettatori l’ardua sentenza.
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