Reparto 42, DOLCI. Che gioia trovarsi davanti a quegli scaffali pieni di squisitezze. Lia lascia vagare lo sguardo tra i pacchetti e le confezioni di pasticcini, wafer, biscotti al doppio e triplo cioccolato, frollini al latte vegetale, tortine con confettura di arancia idroponica.
Il reparto Dolci del Megamarket è l’ideale per distrarre la mente. Lia ci va spesso, soprattutto dopo le brutte giornate al lavoro: la consolano i payoff premurosi sui pacchi. Mettiamo la tua salute al primo posto. Una colazione sana è l’inizio di una giornata splendida. Prodotti sostenibili significano un mondo migliore.
Adora gli ambienti spaziosi e puliti del Megamarket, gli incarti colorati, l’eccedenza. I condizionatori sono accesi ventiquattro ore su ventiquattro e la temperatura interna è sempre piacevole. Di notte, quando si rigira nel letto in un bagno di sudore, pensa a quella frescura, all’atmosfera accogliente e rigenerante.
Il Megamarket è aperto fino a mezzanotte e Lia può fare la spesa negli orari in cui c’è meno gente. Il reparto Dolci è uno di quelli in cui le piace restare più a lungo. I prodotti in vendita le fanno tornare in mente le colazioni che faceva una volta, quando ancora Davide preparava il caffè al mattino canticchiando, e lei gliene rubava un po’ per mescolarlo al latte di cocco.
La sera tardi è il momento ideale per fare compere al Megamarket. Lia ci va ogni volta che non riesce a prendere sonno, anche se non deve comprare nulla. In giro ci sono lavoratori serali in pausa, studenti alla ricerca di caffè sintetico, insonni con le facce. Sono tutti silenziosi e si tengono alla larga gli uni dagli altri, ma nell’aria c’è una specie di solidarietà condivisa, un’indulgenza istintiva che si prova verso chi, come noi, non riesce a dormire. La fratellanza del popolo della notte. Lia si sente a suo agio lì dentro; nessuno la conosce né le chiederà notizie su di lei, al massimo può scambiare due parole cordiali con qualcuno che, subito dopo, la dimenticherà.
Ogni tanto, alla sera, incontra una signora sui sessant’anni con una vestaglia rosa stinto sopra a una tuta grigia. Sempre la stessa vestaglia, sempre la stessa tuta. Acquista solo dolci, tavolette di cioccolato extra large e frutta in vaschetta.
Lia le ha parlato diverse volte, ma la donna se ne dimentica sempre. Una volta, nel reparto Frutta, l’anziana le ha chiesto se le confezioni di super-fragole erano finite e lei le ha indicato due cestini che erano rimasti accanto alle mele idroponiche.
– Oh, meno male, pensavo di non trovarle – si è rallegrata la signora in quell’occasione. – Già dormo poco, se poi smettessi anche di mangiare, sarebbe un guaio. Di solito prendo solo la frutta.
Lia ha abbassato lo sguardo sul cestino colmo di dolciumi, la donna ha fatto un sorriso imbarazzato.
– Questi? Sono per mio figlio. Glieli metto da parte per quando viene a trovarmi. Ogni settimana mi si presenta a casa…
L’ha guardata con gli occhi spenti. La donna non sembra molto presente a sé stessa. La volta precedente in cui si sono parlate, davanti alla sezione delle merendine con farine non processare industrialmente, l’anziana le ha raccontato che suo figlio abita in Nord Europa e non lo vede da tre anni. – Quelli che si trasferiscono là, qua non ci tornano.
La signora c’è anche stanotte, sta facendo scorta di tavolette di cioccolato bianco al caramello. Se la ritrova accanto all’improvviso, con un gesto rapido la donna le ruba da sotto il naso il pacchetto di biscotti che stava per prendere. Per educazione, la saluta.
La donna la guarda come se avesse un muro davanti e se ne va senza dire niente.
Lia riprende a fare la spesa con la massima tranquillità.
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