Nell’estate del 1979, circa quarantacinque anni fa, io e Deborah Newton siamo stati abbastanza fortunati da fare il nostro primo viaggio in Europa. Armati di un Eurail Pass, di una guida Frommer’s Europe on $5 a Day, di diverse centinaia di dollari in traveller’s check e di una gran quantità di beata ignoranza giovanile, abbiamo trascorso alcuni mesi felici girovagando per il continente.

In Italia siamo riusciti a vedere solo Roma e Venezia (e ovviamente, dagli angusti, soffocanti e accaldati scompartimenti di seconda classe di diversi treni, anche tutto ciò che si trovava lungo il tragitto tra queste due città). Ma ci siamo innamorati di quel paese, dei suoi abitanti, dei suoi paesaggi e della sua cucina, e abbiamo giurato che saremmo ritornati.

Nel 2012 ero ormai un affermato scrittore professionista di fantascienza e, grazie alla generosità della casa editrice Elara e all’amicizia personale di Armando Corridore, un Gran Maestro della fantascienza italiana, avevo stabilito diversi contatti con la comunità dei fantascientisti italiani. Armando invitò Deborah e me a partecipare come ospiti alla trentottesima Italcon, che si teneva a Bellaria. Accettai subito e il viaggio si rivelò un frenetico idillio caratterizzato da nuove esperienze, dalla scoperta di nuovi luoghi e dalla conoscenza di nuove persone.

Una di queste persone fu Claudio Chillemi.

Grosso, esuberante, intelligente e amante della vita, Claudio mi sembrò “un fratello nato da un’altra madre” un’anima affine la cui passione per la fantascienza e per tutto ciò che è siciliano me lo rendeva piacevole e affascinante. Anche se all’epoca non ne abbiamo discusso, sembrava implicito che un giorno avremmo unito insieme i nostri talenti.

E solo un anno dopo, o poco più, l’abbiamo fatto veramente! Comunicando online abbiamo intrapreso la nostra prima collaborazione: I ragazzi di via Panisperna in ‘Operazione Armonia’. Claudio propose l’idea di base: narrare una versione alternativa della vita del famoso fisico Ettore Majorana. Ne abbiamo tratto una storia che è in parte Philip K. Dick e in parte Richard Feynman.

Il nostro modo di lavorare è stato facile da organizzare. Claudio mi inviava un primo corposo blocco di testo in inglese (ringrazio Dio per la sua fluidità nella mia lingua nativa, perché il mio italiano è totalmente inesistente). Io rivedevo il suo lavoro, ripulendolo e lucidandolo quanto bastava per renderlo perfettamente idiomatico (ma conservando tutti i suoi tocchi di italianità); quindi proseguivo la storia e inviavo il tutto a Claudio. Continuavamo così, avanti e indietro, fino alla conclusione della storia. E ovviamente, Claudio doveva correggere ogni mio eventuale errore sulla cultura italiana!

Il nostro racconto si è guadagnato un posto su The Magazine of Fantasy and Science Fiction, e in seguito l’ho inserito nella mia raccolta Lost Among the Stars.

È così che è nato il team di scrittura che si sarebbe unito ai ranghi immortali di coppie come Niven e Pournelle, de Camp e Pratt, Kuttner e Moore, e Abbot e Costello. Ripensandoci, adesso ci definirei i Dieselpunk Brothers, sulla falsariga di John Belushi e Dan Ackroyd.

Rincuorati dalla vendita di quel primo racconto, non molto tempo dopo ne abbiamo lanciato un secondo. Orrore a Gancio Rosso è un’altra novella di storia alternativa con protagonista Joe Petrosino, poliziotto italo-americano storicamente esistito. Abbiamo aggiunto un tocco di Lovecraft et voilà: ecco a voi una trama piacevolmente inquietante. Il racconto è stato pubblicato da Acheron Books e io l’ho inserito nella mia raccolta Infinite Fantastika.

Andavamo ormai a gonfie vele, anche se un po’ a rilento per via degli altri impegni. Alcuni anni dopo è arrivato Come pietre aguzze e taglienti, che inizialmente fu ospitato su Fondazione SF Magazine. Stavolta nessun personaggio realmente esistito, nessuna storia alternativa, solo un racconto di pura fantascienza hard ambientato in un prossimo futuro… e con i mafiosi! Sarebbe stato ripubblicato nel 2023 nella rivista New Myths e nella mia raccolta Starfields Afar.

A questo punto, ovviamente, stavamo iniziando a pensare che i nostri racconti potessero essere raccolti in un piccolo volumetto. Per nostra fortuna, Silvio Sosio, editore intelligente e di bella presenza, si è detto d’accordo ma, saggiamente, a patto che scrivessimo un ulteriore racconto: un’opera originale che doveva apparire in anteprima in quella raccolta. La nostra scelta è caduta su Massimino il Trace e le Porte del Caos, un fantasy storico ambientato a Roma negli anni 60, durante i giorni gloriosi del cinema italiano. Ho sempre amato quel periodo e quell’ambientazione e Claudio è stato felice di seguirmi su quella strada.

Non ho ancora detto che nel dicembre del 2022 sono stato abbastanza fortunato da tornare in Sicilia per una nuova edizione dell’Italcon, durante la quale Claudio si è dimostrato una guida gentile e un ospite meraviglioso. Se non sono riuscito ad assimilare abbastanza arancini e aggiornamenti culturali, è stato solo a causa di alcuni miei problemi di salute (un piccolo mal di stomaco) e non lo si può certo addebitare alla sua grande cordialità e gioia di vivere.

E così, con il volume che tenete in mano, possedete una mappa di tutte le meraviglie prodotte fino ad oggi dai Dieselpunk Brothers. Se riuscite a utilizzarla per prevedere le nostre future peregrinazioni letterarie, per favore fatecelo sapere! Perché le storie che devono ancora venire alla luce grazie alla nostra collaborazione rappresentano un mistero allettante e affascinante per noi e ci chiamano suadenti come spettri di un desiderio condiviso!